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Torino, Lukic e i precedenti di ammutinamento da Maksimovic a Nkoulou

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Non è la prima volta che in casa granata si assiste a incidenti simili, con giocatori che decidono di sottrarsi ai propri doveri

Giacomo Stanchi

Il caso Lukic è l’ultima grana scoppiata nello spogliatoio del Torino, con lo strappo del giocatore che ha deciso di non presentarsi alla rifinitura pre-Monza per una lite con la società. Ma per certi versi, si può dire purtroppo, è un film già visto. Negli ultimi anni ci sono stati almeno altri due casi noti di giocatori del Torino che, come lui, hanno forzato la mano sottraendosi ai propri doveri, per chiedere un rinnovo di contratto o un trasferimento. Il riferimento è ai casi di Maksimovic nell'estate del 2016 e di Nkoulou in quella del 2019. Casi che presentano analogie e anche differenze con quello di Lukic e che sicuramente non hanno portato a sviluppi positivi né per i giocatori né per il club.

Il Torino e il complicato caso Maksimovic nell'estate del 2016

Maksimovic nel 2016 veniva da due stagioni di alto livello. Il suo apporto era stato fondamentale alla causa granata in Europa League e le sue indubbie qualità tattiche e tecniche avevano attirato su di lui le attenzioni di diversi top club come il Napoli. L'estate precedente ci fu anche il passaggio di Romagnoli dalla Sampdoria al Milan per 25 milioni, questo trasferimento permetteva alla presidenza granata di pretendere almeno una cifra pari, paragonando il serbo al romano per età e maturità. Nel mese di agosto arrivò lo strappo irreparabile, quando il giocatore rimase in Serbia non presentandosi agli allenamenti del Torino. In quel caso non ci fu mai un ripensamento di Maksimovic, anzi, la questione fu presa di petto dall’allenatore del tempo, Mihajlovic, che non prese mai in considerazione l’idea di convincerlo a reintegrarlo. Al termine di quel tribolato calciomercato, Cairo accettò l'offerta di De Laurentiis di circa 25 milioni. Il serbo, al Napoli, non ha avuto troppa fortuna, raccogliendo al massimo 22 presenze nella stagione 2019-2020. Al momento, a trent’anni, si ritrova in B col Genoa.

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Nkoulou e i problemi prima del match con il Wolverhampton

Nell'estate del 2017, dopo una stagione tutt'altro che al top, Nicolas Nkoulou passa al Torino dal Lione in prestito oneroso di 500 mila euro con un diritto di riscatto fissato a 3,5 milioni di euro. Al termine della stagione viene esercitato il riscatto perché la sua esperienza e i suoi interventi sempre puntuali gli hanno garantito la fiducia di Mihajilovic prima e di Mazzarri poi. Proprio con il tecnico di San Vincenzo, nel 2018-2019 diventa il leader indiscusso della difesa diventando uno degli interpreti fondamentali per la conquista del settimo posto e il conseguente accesso all'Europa League. Dopo i primi due match con Debrecen e Shakhtyor Soligorsk, al giocatore viene offerto un rinnovo contrattuale che viene rifiutato con la richiesta di poter cambiare squadra (si parlava di un interessamento della Roma). La prestazione nella gara di andata contro il Wolverhampton non è al livello di quelle precedenti e nei giorni successivi Nkoulou viene messo fuori rosa. Il calciatore chiede di essere lasciato fuori perché non focalizzato sul campo, il presidente Cairo si arrabbia parecchio e non lo nasconde, rifiutando categoricamente di vendere il giocatore. Dopo alcuni giorni fuori rosa, Nkoulou chiede pubblicamente scusa e viene reintegrato. Da lì in poi qualcosa comunque si rompe. Il camerunese resta al Toro per altri due anni, fino al termine del contratto, ma le sue prestazioni non tornano più ai livelli del biennio precedente. Nicolas passa da svincolato al Fulham nell’autunno 2021, ma non vede quasi mai il campo e oggi è tutt’ora senza squadra.

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