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Torino, per vincere certe partite a Juric serve un giocatore “d’amore”

Torino, per vincere certe partite a Juric serve un giocatore “d’amore” - immagine 1

Dopo la partita contro il Milan Juric ha lodato il lavoro dei suoi ragazzi e sottolineato la crescita, ma allo stesso tempo ha avvisato: "Serve mettere qualità"

Roberto Ugliono

L'amore per la palla, per la giocata. A Juric e al Torino per vincere queste partite tirate contro le big serve un giocatore "d'amore". Così l'ha definito lo stesso allenatore croato dopo la partita contro il Milan. Una gara in cui, lo stesso allenatore ha ammesso, il Toro avrebbe anche potuto portare a casa i tre punti. Cosa è mancato? Non le occasione, ma qualcuno che sapesse crearne di più. Un profilo così i granata ce l'avrebbero anche in casa, ma è ai box ed è Dennis Praet.

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SENZA PRAET - Il belga è quel giocatore che ha il dribbling nel sangue e che sa dare qualità nell'ultimo passaggio e nel fraseggio. Senza di lui manca un giocatore che abbia le stesse caratteristiche, come ha confermato Juric dopo la partita. Pobega è chiaramente un giocatore adattato a trequarti, dà molta fisicità ma poi chiaramente non è il profilo che fa la differenza negli ultimi metri. "Abbiamo perso Praet che secondo me non ha dato tutto quello che poteva perché arrivava da due anni brutti, ma aveva quelle caratteristiche per saltare l'uomo e fare assist. Ci manca un giocatore "d'amore", che ci leghi tecnicamente. Ora usiamo Pobega sulla trequarti, ma ha caratteristiche diverse, è un centrocampista tosto" ha detto Juric dopo la partita in conferenza stampa. L'allenatore però ha sottolineato come non ci siano mancanze solo sulla trequarti: "Devono migliorare anche  i quinti, c'è da lavorare ma la squadra lo sta facendo".

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COSA SERVE - I frutti del lavoro ci sono. La crescita dal punto vi sta tecnico c'è comunque stata ha sottolineato l'allenatore granata dopo la partita: "Noi stiamo lavorando tanto sulla tecnica, sul gioco, sui movimenti, su tutto. Stiamo facendo passi in avanti, ma oggi tante situazioni dell'ultimo passaggio, di tiro e di cross hanno dimostrato che potevamo fare di più".  Il lavoro però a volte non basta. Al Toro serve: "mettere dentro qualità". Tradotto: oltre a chi c'è già, servirà dal mercato alzare il tasso tecnico. Fisicamente e mentalmente la squadra c'è, ha lo spirito e la tenacia giusta. Per iniziare a colmare il gap con le altre contendenti all'Europa serviranno giocatori d'amore, quelli che vogliono la palla tra i piedi e sappiano trovare le giocate giuste al momento giusto. Tutto il resto lo farà il lavoro, che fin qui sta dando frutti ottimi.

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