Toro News
I migliori video scelti dal nostro canale

postpartita

Torino-Sampdoria 2-0, Stankovic: “Il rosso? Ce l’avevo con Radonjic!”

Torino-Sampdoria 2-0, Stankovic: “Il rosso? Ce l’avevo con Radonjic!” - immagine 1
Le dichiarazioni del tecnico blucerchiato al termine del match contro il Toro, valido per il 14^ turno di Serie A

Redazione Toro News

Al termine della sfida tra Torino e Sampdoria, valida per la 14^ giornata di Serie A, l'allenatore blucerchiato Dejan Stankovic è intervenuto ai microfoni di Sky Sport per commentare la partita. Di seguito le sue dichiarazioni.

Cosa è successo nell'espulsione?

"Non ho insultato l'arbitro. Io parlavo in serbo con Radonjic e gli dicevo di mettere la palla fuori ed ero imbufalito per quello. Contro la Fiorentina abbiamo preso gol quando Bereszynski era a terra. Qua c'era Rincon per terra davanti a tutti aveva palla Radonjic e gli dicevo 'Buttala fuori!' ma poi mi sono accorto che sono entrato un metro dentro il campo. Non ho insultato nessuno in italiano, non ho detto nessuna brutta parola. C'era Juric che mia abbracciava e mi diceva di andar via. Se nel referto scrivono che ho insultato l'arbitro è un grosso errore".

I tifosi vi hanno sostenuto tutta la partita ma alla fine è arrivata la contestazione.

"Dopo questa serata non posso rimproverare i ragazzi perché hanno dato il 100%. Il momento è difficile e non li vedo nemmeno tranquilli, anche le decisioni sono confuse. Hanno resistito al Torino che andava dritto e abbiamo preso gol su due mezzi errori. Non è facile anche se ce la stiamo mettendo tutta. I tifosi hanno ragione a contestare ma i ragazzi hanno dato tutto. Sabato abbiamo una partita dove siamo tutti in discussione e dopo ci vediamo davanti alle telecamere e spieghiamo tutto".

Vuol dire che sei pronto a dimetterti?

"Io sono pronto a qualsiasi cosa, non ho problemi. Se c'è da cambiare non mi serve niente, io sono felicissimo di far parte di Serie A e di difendere i colori della Sampdoria. Sono un ragazzo fortunatissimo ma se io sono un problema mi faccio da parte".

L'allenatore serbo è poi intervenuto in conferenza stampa.

Come si riparte mentalmente dopo questa sconfitta?

“La partita è stata preparata bene. Sapevamo quale era la forza del Torino e abbiamo risposto nel modo giusto. Non è stata una brutta Samp ma di nuovo non è bastato. Un’altra sconfitta, zero gol fatti, due gol subiti che potevamo evitare, con mezzi errori che paghi caro. Anche nel primo tempo contro la Fiorentina non eravamo male. Oggi fino al secondo gol stavamo spostando l’equilibrio in avanti ma non è bastato. Questa sera non posso rimproverare niente ai ragazzi sul piano dell’impegno e dei compiti tattici. Serviva un minimo episodio a favore. Non è facile giocare, sembra che abbiamo una tonnellata di peso sulle spalle e nelle decisioni da prendere si va in confusione per la troppa fretta e per la voglia di strafare. Quando avremo uno o due risultati positivi avremo più tranquillità e questi ragazzi se lo meriterebbero. Siamo tutti in discussione, io per primo. Sabato per me sarà la partita della vita, posso dire questo dopo un mese che sono qui. Dopo questa partita vedremo cosa succederà. Siamo tutti in discussione, io per primo”.

Spesso prendete gol al primo episodio e la squadra fa fatica a reagire.

“Sono d’accordo. Da uomo e non da allenatore che sta vivendo coi ragazzi questa situazione dico che soffro tanto. Non è facile. Perché facciamo le cose giuste, lotti, cerchi di creare, e al primo episodio subisci gol e ti crolla il mondo addosso. Con tutti i problemi, con giocatori che mancano, con la difficoltà che abbiamo a segnare… Anche oggi siamo arrivati una decina di volte sulle fasce. E il cross era sempre un po’ troppo lungo e un po’ troppo corto. I ragazzi non hanno mollato, hanno dato il 120% e non è bastato. Frustrante, anche per loro. Abbiamo parlato nello spogliatoio, ho chiesto loro il favore di preparare il match di sabato come fosse la nostra ultima partita. I tifosi hanno ragione. Non facciamo punti, non facciamo gol. Capisco la contestazione. Ai ragazzi ho detto, prendiamo i fischi e gli schiaffi, li prendiamo insieme, sta tutto nella stessa situazione. E’ una bella prova per tutti noi, anche dal punto di vista umano”.

Per sabato recupera qualcuno?

“Leris di sicuro, poi vedremo. Ho qualcosa da dire sui recuperi, lo dirò dopo sabato. Dobbiamo capire che ci servono uomini. E ci sono, ma da qualcuno mi aspettavo di più. I nomi li faccio sabato”.

Dicendo che la partita con il Lecce è la partita della vita, non mette troppa pressione?

“La pressione fa parte del nostro mestiere e se la rifiutiamo è meglio che facciamo un altro mestiere. Non esiste pensare di cercare il successo senza avere la pressione addosso. Io metto pressione? Sì, questa volta sì. Nascondersi e mettere i guanti, come diciamo in Serbia, non serve. E’ la partita della vita e voglio vincere in casa. Faremo di tutto per vincere e muovere la classifica, poi vediamo cosa succede. Ora accetto tutto, ma dopo sabato vediamo dove siamo. Io per primo”.

Un chiarimento sull’espulsione perché rischia di costarle la partita…

“Ho chiarito con i vostri colleghi in tv. Pensavo di essere stato espulso perché sono andato in campo, ma ho visto tanti miei colleghi che lo fanno. Quando ho visto il rosso sono stato sorpreso. Con la Fiorentina abbiamo preso gol con un nostro giocatore per terra, l’arbitro non ha fischiato e abbiamo preso gol come è giusto che sia. Succede lo stesso oggi con Rincon che fa un contrasto, lo vedo cadere male e si tiene il ginocchio. Pensavo che avrebbero buttato fuori la palla. Invece Radonjic si ferma un attimo ma poi continua. In serbo, gli ho detto correndo: buttala fuori, buttala fuori, con un po’ di frasi in serbo. Loro hanno continuato l’azione e abbiamo preso gol dopo trenta secondi. Non giudico il Torino, non c’entra il Torino. Ma ero frustrato. Abbiamo subito gol dopo trenta secondi quell’episodio. Non pensavo di prendere il rosso perché assolutamente non ce l’avevo con l’arbitro ma con Radonjic. Quindi, quando ho visto il rosso, ho detto: non mi possono buttare fuori perché sono entrato in campo. Quindi non sapevo i motivi del rosso. Quando si tappa la vena rischi, ma non ho insultato l’arbitro neanche lì. Assolutamente no. C’era il ragazzo di Dazn che ha visto la scena e può testimoniare che non ce l’avevo con l’arbitro. Questa è la spiegazione. Se mi squalificano mi dispiace molto. Vorrei aiutare i miei ragazzi. Sarebbe ingiusto squalificarmi. Poi non piango qui e non chiedo niente. Ma la mia frustrazione era prendere gol per un episodio simile tre giorni dopo che era capitata la stessa cosa”.

tutte le notizie di