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Izzo, Nkoulou e Bremer: il Torino ritrova la difesa di ferro di un tempo

TURIN, ITALY - JUNE 23:  Andrea Belotti (R) of Torino FC celebrates victory with team mate Nicolas Nkoulou at the end of the Serie A match between Torino FC and  Udinese Calcio at Stadio Olimpico di Torino on June 23, 2020 in Turin, Italy.  (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Il tema / Il camerunese è di nuovo leader, il napoletano è rinato e Gleison dimostra sul campo perché meriti una maglia da titolare

Redazione Toro News

Il Torino soffre, ma torna a vincere: eccoli i primi tre punti dell'era Longo. Un 1-0 ottenuto con fatica quello portato a casa dal Torino contro l'Udinese (qui la cronaca), ma sufficiente per permettere a Belotti e compagni di salire a +6 sulla zona retrocessione. A colpire della prestazione dei granata contro la squadra di Gotti, oltre al gol di Belotti e alle parate di Sirigu, è stata però la tenuta difensiva di una squadra che per la prima volta dal 12 gennaio scorso è tornata a non subire gol.

DIFESA - Dalle parti di Sirigu, infatti, un clean sheet non si vedeva da quell'1-0 casalingo contro il Bologna nell'ultima vittoria della gestione Mazzarri. Tutt'altro che un particolare di poco conto per il Torino, che proprio della tenuta difensiva aveva fatto il suo punto di forza nel girone di ritorno dello scorso campionato (37 gol subiti in 38 partite). Poi la clamorosa metamorfosi negativa (45 reti subite in 27 partite prima del lockdown), costato la panchina a Mazzarri. Proprio da questo tema Longo è partito per rifondare la sua squadra. L'ex tecnico della Primavera sta ricostruendo con la pazienza, la fiducia ed il lavoro proprio una fase difensiva su cui la squadra possa fare affidamento. E contro l'Udinese si è avuta una prova del fatto che la strada sia quella giusta: tutta la squadra ha lavorato compatta, partendo dagli attaccanti, e poi i tre difensori titolari si sono espressi su alti livelli.

COLLABORAZIONE - A partire da Nkoulou: per distacco il migliore in campo nelle prime due apparizioni del Torino post lockdown. Il camerunese sembra aver finalmente ritrovato lo smalto della scorsa stagione, quando era tra i difensori più performanti dell'intera Serie A. Quando sta bene lui, i compagni difensori ne traggono vantaggio. Ma l'ex Lione non è l'unico a essere rinato dopo lo stop dovuto all'epidemia di Covid-19. Anche Izzo infatti è tornato ad esprimersi ad alti livelli, con una grinta ritrovata che all'Olimpico non si vedeva da tempo. E che dire infine di Bremer, che contro l'Udinese ha dimostrato sul campo perché Longo si affidi a lui e non a Lyanco o Djidji. Il vero segreto però è il lavoro di tutto l'undici in campo in fase di non possesso, con una squadra che è sembrata finalmente responsabilizzata e disposta al sacrificio del singolo in favore del gruppo. La strada è ancora lunga e a Cagliari serviranno conferme ma, almeno per il momento, Longo può sorridere.