A Torino sono i 1500 tifosi giunti da Wolverhampton a cantare: l'andata del playoff finisce 2-3 per la squadra di Espirito Santo. Un risultato che sicuramente indirizza le sorti dell'eliminatoria, ma la rete di Belotti su rigore tiene in vita il Torino. Al Grande Torino si è visto un Wolves più esperto e avvezzo a questi palcoscenici rispetto al Torino di Mazzarri. Si è notata una certa differenza tra un Toro volitivo ma arruffone e inconcludente e un Wolverhampton chirurgico nel neutralizzare le fonti di gioco granata e nel punire la squadra di Mazzarri al momento giusto. La realtà dei fatti dice che in Inghilterra servirà un miracolo epico.
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Torino-Wolverhampton 2-3: ai granata servirà un miracolo in Inghilterra
Finale al Grande Torino / Superiorità inglese in tutte le zone del campo. Il rigore di Belotti alimenta un lumicino di speranza
Il primo tempo si conclude nel peggiore dei modi per il Torino, con la deviazione di Bremer sul colpo di testa di Saiss che regala il vantaggio agli ospiti. Mazzarri punta comunque sugli stessi undici, così come Espirito Santo: nessun cambio all'intervallo. C'è sempre la sensazione che il Wolverhampton sia più incisivo e lucido in tutte le zone del campo. E Traore a sinistra semina scompiglio. E' lui a mandare al bar Ansaldi al quarto d'ora della ripresa: sulla linea di fondo evita l'intervento dell'argentino e mette al centro. La difesa granata è ferma e Diogo Jota può insaccare senza problemi.
Qui il Torino ha il merito di reagire d'orgoglio. Un minuto dopo il neoentrato Lukic, che rileva un evanescente Berenguer, recupera palla, e serve Ansaldi a sinistra. L'argentino per la prima volta si libera del diretto avversario e crossa sul secondo palo, là dove arriva un De Silvestri dimenticato dalla difesa Wolves. Colpo di testa e gol: 1-2, il pubblico granata prova a scaldarsi e il Torino resta in vita. Mazzarri pensa a energie nuove: dentro Rincon per Meité (insufficiente la sua prova) e Aina per Ansaldi, ammonito. Ma la riscossa dei padroni di casa dura poco: un po' per la voglia di strafare, un po' per la maggiore esperienza degli avversari, la squadra di Mazzarri si scollega completamente al 72', quando Jimenez si invola davanti a Sirigu e lo fa secco. Il tabellone luminoso segna il risultato di 1-3, un fardello pesantissimo. Ma il Torino non muore mai. Nei paraggi del novantesimo, Belotti si guadagna e trasforma di rabbia un calcio di rigore che tiene in vita i granata. Il 2-3 finale lascia acceso un lumicino di speranza e per Belotti e compagni è giusto crederci fino alla fine.
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