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Toro: a Ferrara ultimo atto per la salvezza

L'Analisi di Gino Strippoli / I granata devono vincere per meritarsi la Serie A

Gino Strippoli

Una stagione disastrosa, sotto tutti i profili di vista, e se il Toro alla terz'ultima giornata di campionato non è certo matematicamente di rimanere in Serie A vuol dire che più di un disastro è un vero cataclisma. Tutto ciò dettato da una società e allenatore compresi abbagliati in cecità sin dallo scorso giugno quando finì il campionato con l'esaltante stagione dei record. Il mancato rinforzo della squadra soprattutto a centrocampo dove era evidente la poca qualità e il voler trattenere forzatamente alcuni giocatori hanno fatto poi il resto con la cacciata di Mazzarri e l'arrivo di Moreno Longo a cui si è chiesta la salvezza. I dati statistici rispetto alla scorsa stagione sono impietosi partendo dai gol subiti con il povero Sirigu che ha dovuto abdicare già alla 35 giornata di campionato per ben 63 volte rispetto ai 30 subiti lo scorso anno. I granata con una difesa blindata in classifica erano bel saldi al 7° posto con sogni fino all'ultimo di Champions League mentre oggi veleggiano per salvarsi al vergognoso 16° posto.

La fase offensiva non è cambiata molto rispetto allo scorso anno, nonostante l'acquisto di Verdi, infatti dalle 45 reti dello scorso anno si è passati a 42 gol fatti. Non c'è stato né miglioramento né peggioramento. Tutto ciò evidenzia ancor di più come l'organico andava rinforzato nella zona nevralgica del campo con centrocampisti di qualità che sapessero dare del tu al pallone. Verdi in effetti è un giocatore di qualità, già ma con chi può dialogare? Questa sera il Toro affronterà la Spal in quel di Ferrara con l'intento di vincere per meritarsi la permanenza in Serie A e non per le disgrazie o debolezze altrui. Il Lecce non è troppo lontano. 6 punti possono essere tanti ma anche pochissimi e i punti in gioco sono 9. E' chiaro che dopo Ferrara, con la salvezza acquisita, ci sarà una sorta di resa dei conti tra giocatori e società. Terrei fuori Moreno Longo, l'unico che sta centrando l'obiettivo di cui aveva mandato.