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Toro, che fatica a segnare. Juric: “Problema di qualità, ma possiamo fare meglio”

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Per i granata appena il tredicesimo attacco del campionato con diciotto gol in diciassette partite

Alberto Giulini

"Bisognava già vincere quattro o cinque a zero nel primo tempo, quindi c'è rammarico nell'andare a casa con un punto". Basterebbero queste parole di Juric per descrivere alla perfezione la gara dell'Arechi: il Toro domina, prende due pali, va a sbattere su un monumentale Ochoa e regala ai padroni di casa il gol del definitivo pareggio. Per i granata l'impressione è quella di aver vissuto per l'ennesima volta un film già visto, con troppe occasioni sprecate in fase offensiva e la puntuale beffa del non portare a casa una partita dominata.

Le difficoltà a fare gol: granata tredicesimo attacco del campionato

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A far riflettere sono soprattutto le troppe difficoltà in fase realizzativa degli uomini di Juric. Sicuramente a Salerno uno straordinario Ochoa ha tenuto a galla i suoi e la sfortuna ci ha messo del suo, ma segnare un solo gol a fronte di diciannove occasioni da rete resta comunque troppo poco. Del resto sono i numeri complessivi a testimoniare lo scarso feeling granata con la porta avversaria: appena diciotto gol realizzati in diciassette gare di campionato fanno del Toro il tredicesimo attacco del campionato. "Abbiamo fatto le chiusura ed i passaggi in area di rigore che chiedevo io" ha analizzato Juric in riferimento alla gara di Salerno, sottolineando al tempo stesso le difficoltà nel tradurre la mole di gioco in gol: "Quando arriviamo lì dobbiamo essere più cattivi".

La crescita degli attaccanti e il rammarico per Pellegri

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Tornando invece al problema del gol in generale, un primo miglioramento può arrivare dagli attaccanti già in rosa. "Vlasic, Radonjic, Miranchuk e Sanabria possono fare meglio negli ultimi 10-15 metri, hanno nelle corde più gol di quelli che hanno fatto fin qui" ha spiegato Juric, che si aspetta prima di tutto una crescita in fase realizzativa di quelli che - fino a questo momento - sono stati gli interpreti più impiegati nel tridente offensivo. Ma a rammaricare il tecnico è soprattutto l'assenza di Pellegri, identificato come profilo ideale per cercare di risolvere le difficoltà a concretizzare: "Se trova la forma fisica penso abbia la capacità di fare dei gol da solo, creandoseli da solo e lo ha dimostrato nelle poche occasioni che ha giocato".

La diagnosi di Juric: "Per finalizzare serve qualità"

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Ma la crescita dei giocatori già in rosa non può bastare da sola. Come ha spiegato in modo molto chiaro, Juric ritiene che i problemi in fase realizzativa siano da ricondurre prima di tutto ad un problema di qualità: "Nella finalizzazione serve qualità, un attaccante che a fine anno fa 20 gol costa tanto perché determina. Quando Belotti era in forma, 3-4 anni fa, faceva la differenza in certe situazioni. Ma trovare un attaccante da venti gol non è facile e ci vuole anche fortuna". Ed a contribuire alla scarsa vena relizzativa stanno contribuendo anche altri fattori: "Ci stanno mancando i gol da fuori, le chiusure dei quinti ed anche sui calci piazzati siamo un po' piccoli".

 

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