"Girano le lancette e cresce l'attesa, con quella voglia di rivalsa mista orgoglio ferito che sgomita nel petto, per la sfida di domani sera: il Torino si troverà ad affrontare nuovamente il Milan per la seconda volta nell'arco di pochi giorni, e di fronte al proprio pubblico l'obiettivo non può che essere quello di ottenere un successo che manca da sedici lunghi anni contro i rossoneri e che 'vendicherebbe' parzialmente le due brucianti sconfitte di misura subite nell'arco di questa stagione. Per centrare il punteggio pieno tuttavia, i ragazzi di Mihajlovic dovranno essere bravi e lucidi, dimostrando di aver imparato dai propri recenti errori ed evitando di incapparvi nuovamente: colmare le lacune palesate appena qualche giorno fa di modo da fronteggiare la compagine di Montella senza alcun timore di sorta.
gazzanet
Toro: ecco gli errori da non ripetere contro il Milan
Verso il match / Dalla gestione delle energie ai cali di concentrazione: le maggiori lacune granata emerse dalla sfida di San Siro
"DOSARE LE FORZE - Una frase che sembra quasi scontata, e che invece rappresenta un tassello fondamentale per la tenuta di gioco e l'andamento delle partite di qualsiasi formazione: i principi di gioco di Mihajlovic sono tanto chiari quanto dispendiosi, richiedono un impegno costante ed una totale abnegazione all'interno del match. Pressing alto, passaggi rapidi, chiusure repentine e ripartenze improvvise: un bel vedere per gli occhi granata, che tuttavia non a caso nel corso della stagione hanno praticamente costantemente ammirato i propri beniamini dominare gli avversari nei primi 45' ed al contrario essere sovrastati sempre più con il passare dei minuti nella ripresa. Il motivo è semplice, ed è proprio quello sopra descritto: impossibile reggere certi ritmi forsennati per l'intera durata dell'incontro, 'spremendosi' per un tempo il calo nella seconda frazione di gara è quantomeno fisiologico, aspetto che è parso evidente proprio contro il Diavolo nel primo tempo surclassato e nella ripresa mai davvero arginato. Sarà fondamentale per il Toro, non solo in vista di questo match ma nell'ottica dell'intero girone di ritorno, lavorare sulla gestione delle forze e delle energie di modo da evitare di subire altre rimonte.
"CALI DI CONCENTRAZIONE - Un aspetto strettamente collegato a quello appena descritto, ma che non soltanto ne è conseguenza quanto invece talvolta risulta esserne causa scatenante: si tratta di un residuo della passata stagione, quando già accadeva questo particolare evento. I granata macinano gioco, convincono e spesso vanno anche in vantaggio: nel momento in cui gli avversari però trovano la rete del pareggio, ecco che tutte le certezze sembrano di colpo crollare, e con esse la personalità, la concentrazione e la lucidità tanto nell'eseguire le giocate più semplici - anche per quanto riguarda l'impostazione del gioco - quanto in fase di copertura. L'incontro di Coppa Italia calza, come esempio, alla perfezione: Torino in completo controllo della partita ed anche meritatamente a segno, il calo fisico e mentale sembra coincidere proprio con la rete dell'1-1 firmata Kucka. Da quel momento Benassi e compagni sono sembrati trasformati, lenti, quasi 'imbambolati' e la rete del vantaggio rossonero ne è la prova: difficile spiegare altrimenti due reti subite in appena tre minuti, difficile accettare simili errori in copertura ma ancor prima in appoggio in fase di ripartenza. Un aspetto sul quale senza dubbio lavorare parecchio.
"MAGGIORE CONCRETEZZA - Due reti realizzate nelle ultime tre apparizioni tra Coppa Italia e campionato, contro Genoa Sassuolo e Milan, entrambe firmate Belotti: la potenza offensiva che a lungo aveva incantato l'intera Serie A a suon di gol sembra essere scemata e quasi inceppata. Dalla seconda posizione in questa speciale classifica adesso i granata vantano 'solamente' il quarto miglior attacco del campionato ma non sono tanto i numeri in se a preoccupare, quanto quel che è emerso nel corso delle ultime prestazioni: i ragazzi di Mihajlovic non sembrano faticare a produrre occasioni da gol o a proiettarsi pericolosamente in zona offensiva, quanto piuttosto a centrare il bersaglio grosso. Proprio contro gli emiliani questo è risultato lampante: davvero tante le possibilità di andare a segno e sbloccare il match, ma tutte fallite per difetto di cinismo sotto porta, elemento che si è visto seppur in misura ridotta anche nella sfida di Coppa Italia. L'aspetto psicologico è in questo senso fondamentale: i granata devono tornare ad essere lucidi e concreti in prossimità dell'area di rigore avversaria, sfruttando al meglio le proprie chance e riuscendo in questo modo a congelare le partite.
© RIPRODUZIONE RISERVATA