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Giampaolo e il nuovo Toro: “Vogliamo comandare il gioco, ma ci serve tempo”

Le parole / Le dichiarazioni di Giampaolo verso la Fiorentina, tra realismo e voglia di stupire

Nicolò Muggianu

Tra realismo e voglia di stupire: comincia così la nuova stagione del Torino di Marco Giampaolo. Un Torino che si presenterà ai blocchi di partenza della Serie A quasi da cantiere aperto, con ancora diversi nodi tecnico-tattici da sciogliere e un mercato (sia in entrata che in uscita) dal quale ci si aspetta ancora qualche sorpresa. “La squadra ha lavorato bene, ma adesso dobbiamo andare a scoprire chi siamo” ha detto Giampaolo nella conferenza stampa di ieri (LEGGI QUI), ribadendo un concetto già espresso dal tecnico in sede di presentazione: per iniziare a vedere i primi frutti del suo lavoro servirà tempo e pazienza.

PAROLE - Prudenza ma nessun alibi per Giampaolo, che ci ha tenuto a sottolineare: “Non voglio alibi, domani si gioca e basta. So che c’è tanto lavoro da fare ma lo avevo già detto un po’ di tempo fa”. Intanto, c’è curiosità di sapere qualcosa di più su quel che sarà il nuovo Torino edizione 2020/2021. E una prima indicazione Giampaolo l’ha già data. “Ai ragazzi - ha svelato il mister - dico sempre che bisogna giocare la partita e non farsi giocare dalla partita”. Una netta inversione di tendenza rispetto al recente passato, specie quello targato Mazzarri, con cui si era visto un Toro accorto e interessato innanzitutto a non prendere gol. “Al centro della nostra idea - ha concluso Giampaolo - c’è il risultato da conseguire attraverso un’idea di gioco. Tutti vogliono partire al meglio. Anche se il risultato è sempre il sale delle partite”. In altre parole: bisognerà avere pazienza, ma questo Toro ha voglia di stupire e di farlo con la forza delle idee.

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