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Toro, Juric e quella frase sibillina a Roma: cosa manca alla rosa per il tecnico

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I cinque cambi fanno la differenza: i granata non hanno risorse sufficienti in panchina

Alberto Giulini

"Mi mancano certe cose per fare di più, da inizio anno non le abbiamo. Sono altri quelli che devono pensare a come fare le cose". Così Ivan Juric - a caldo dopo il pareggio beffa dell'Olimpico contro la Roma - è tornato a sottolineare le lacune di una rosa che dopo l'ultimo mercato estivo non può dirsi completa al 100%. Il tecnico può contare su giocatori di qualità in diversi reparti, e questo può essere ascritto a merito della società, ma dall'altro lato mancano forse una o due pedine che permetterebbero di allungare le rotazioni e non finire in difficoltà appena ci sono un paio di infortuni di troppo. Al netto del fatto che le parole di Roma sono state dettate dal fastidio per come è andata la partita, di certo il tecnico ritiene che la rosa possa essere migliorabile sotto alcuni punti di vista.

Manca un quarto mediano: Adopo, Ilkhan e Garbett non sono pronti

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Il riferimento è in primis ad un centrocampista di sostanza, che abbia nella fisicità il proprio punto di forza. Manca un profilo con le caratteristiche di Pobega, più volte menzionato da Juric stesso per spiegare che cosa stia mancando in mezzo al campo al Toro. Il tecnico ha quindi apportato alcuni ritocchi allo stile di gioco della sua squadra, che ha meno impatto fisico rispetto ad un anno fa (anche per l'assenza di Bremer, il perno della difesa che permetteva a tutta la squadra di puntare su grande aggressività) ma punta molto più sul possesso palla. Le difficoltà arrivano però nei momenti in cui le partite iniziano a cambiare binario, come accaduto nell'ultimo quarto d'ora a Roma: il Toro avrebbe avuto bisogno di un giocatore di fisicità in mezzo al campo, l'unico a disposizione di Juric era Adopo. Ed ovviamente non si può pretendere troppo dal classe 2000, alle prese con il doppio salto di categoria dalla C alla A. Spetterà dunque alla società intervenire sul mercato a gennaio per rinforzare un reparto che di fatto conta i soli Ricci, Lukic e Linetty oltre ai giovani Adopo, Ilkhan e Garbett. I tre, per il momento, non sono ritenuti pronti dal tecnico, che li ha utilizzati con il contagocce.

I cinque cambi incidono: la rosa va allungata

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Le ambizioni del Toro passeranno per buona parte da quelle che saranno le scelte della società nel mercato di riparazione. La gara contro la Roma ha messo ancora una volta in evidenza una squadra capace di giocarsela contro tutti ma che può contare su risorse limitate. Chiaramente assenze come quelle di Schuurs, Aina, Lukic e Pellegri hanno influito, ma c'è da tenere presente che i cinque cambi fanno la differenza e permettono di cambiare volto ad una partita, specialmente contro le grandi: Mourinho l'ha recuperata con le forze dalla panchina, Juric non ha potuto tenergli testa. Spetterà dunque alla società valutare la possibilità di allungare le armi nell'arsenale del tecnico, magari pensando anche di intervenire sugli attaccanti: due centravanti possono essere sufficienti se sempre presenti, ma in troppe occasioni Sanabria e Pellegri sono stati contemporaneamente infortunati. Stando così le cose, il Toro non può permettersi di non avere una terza punta in organico.

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