Walter Mazzarri, almeno per il momento, non è a rischio esonero. Lo avete letto su Toro News nelle prime ore della mattinata di ieri, e le cose non sono cambiate. Nonostante la brutta sconfitta contro la Spal ed una classifica tutt'altro che esaltante. Il tecnico non era a rischio prima di questo inatteso capitombolo e la politica societaria non cambia a causa di una sola partita, per quanto sia stata negativa. Il tema legato alla panchina granata resta però molto chiacchierato nell'ambiente granata e merita qualche riflessione più approfondita.
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Torino e Mazzarri: 21 punti a due partite dal giro di boa. Miha ne fece 25 e fu cacciato
La situazione / I numeri iniziano a giocare contro l'allenatore toscano, ma a suo favore c'è la mancanza di sostituti davvero allettanti
PRECEDENTE MIHAJLOVIC - Ventuno i punti conquistati dal Torino di Mazzarri in diciassette giornate. Una media tutt'altro che esaltante, in linea con un anonimo campionato da metà classifica. Basti pensare che, nel gennaio del 2018, Mihajlovic fu esonerato al termine del girone d'andata con 25 punti. Un risultato che Mazzarri può ancora superare, considerando che mancano ancora due giornate al giro di boa; teoricamente, vincendole entrambe, il Torino potrebbe eguagliare i 27 punti con cui arrivò a metà stagione l'anno scorso. Ma le partite che mancano sono la dura trasferta di Roma e la gara casalinga contro un Bologna che al momento ha un punto in più dei granata. Insomma: i numeri, l'aspetto principale per valutare il lavoro di un allenatore, iniziano a giocare contro Mazzarri.
NESSUN SOSTITUTO - Gioca invece decisamente a favore di Mazzarri l'assenza di eventuali sostituti che non siano semplici scommesse. Perché i punti in classifica sono pochi ed il Toro in questo campionato ha mostrato più bassi che alti, ma per esonerare un allenatore serve avere un'alternativa credibile, qualcuno con un pedigree all'altezza del ruolo, considerando che difficilmente un professionista contattato in questo periodo accetterebbe un semplice ruolo da traghettatore fino al termine della stagione. E nel parco degli allenatori disponibili non c'è ad oggi ampia scelta. Di conseguenza la soluzione più accreditata, almeno per il momento, è quella che porta alla prosecuzione con Mazzarri in panchina fino al termine della stagione. Poi, si sa, nel calcio le cose possono cambiare in fretta. Ed eventuali tracolli potrebbero avere conseguenze imprevedibili. Ma è interesse di tutti evitare che questo accada.
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