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Toro, tra attrezzi e programmi differenziati: ecco il lavoro atletico fatto in casa

L'approfondimento / Corsa e forza per non perdere la condizione. E sul recupero dei positivi sintomatici si procederà con massima cautela

Alberto Giulini

Con il Filadelfia chiuso ormai da martedì, in casa Toro la parola d'ordine non può che essere una: limitare i danni. Una settimana senza allenamenti rappresenta infatti un duro colpo per i granata, che a Cagliari avevano ritrovato la vittoria e stavano vivendo un periodo di ripresa. Ed il rischio concreto, con gare importanti alle porte, è quello di perdere terreno dal punto di vista della tenuta atletica.

 Ricardo Rodriguez si allena in casa: corsa e piscina

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GLI ALLENAMENTI - Per tornare a lavorare sul campo serviranno infatti due giri di tamponi con esito negativo per tutti, con l'inevitabile conseguenza che il Toro dovrà attendere almeno fino a martedì. Una situazione che sta costringendo i granata a fare di necessità virtù: non potendosi allenare in campo, la squadra lo sta facendo tra le mura di casa. L'obiettivo è infatti quello di non perdere la condizione, limitando al minimo il danno in attesa di poter riprendere l'attività vera e propria. E così la società ha intrapreso un percorso simile a quello dello scorso marzo, quando l'intero Paese fu costretto a fermarsi per lo scoppio della pandemia. Ai giocatori sono stati forniti gli strumenti utili per lavorare in questi giorni di stop forzato: dalla cyclette ai pesi, passando per tappeti, elastici e vari attrezzi da palestra.

 Allenamento in casa anche per Lyanco con il preparatore personale: spunta anche un pallone

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LA DISTINZIONE - Alla base di tutto c'è però la fondamentale distinzione tra negativi e positivi. I primi non hanno infatti problemi e lavorano seguendo le indicazioni dello staff granata. Un mix di corsa e forza, in videochiamata o con un programma ben definito, per non perdere la condizione. Per quanto riguarda invece i giocatori con il Covid, occorre un'ulteriore differenziazione: gli asintomatici possono regolarmente lavorare una volta ottenuto il nulla osta del medico, mentre i sintomatici devono prima di tutto riposare. L'obiettivo primario, in quest'ultimo caso, è preservare la salute. Ed anche una volta smaltita la malattia, la parola d'ordine sarà cautela: il percorso di reinserimento in gruppo sarà lento e graduale, paragonabile a quello di un giocatore al rientro dopo un infortunio di natura muscolare.