"Ha rilasciato una lunga intervista M'Baye Niang, a pochi giorni dal ritorno in campo del Toro contro il Sassuolo: ci sarà ancora lui come punta centrale, al posto di Belotti: "Non vedo l'ora che rientri, chiediamo sempre ai medici di lui e Ljajic: 'Quando ce li ridate?'. Il mio ruolo? Io mi sento prima punta, ma so cosa fare anche in fascia. La personalità? I fischi mi hanno sempre spinto a dare di più. Mi dico che magari li merito, ma meriterò anche gli applausi che verranno".
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Toro, un nuovo Niang: “Io difettoso, ma posso cambiare”
Protagonista / Le parole dell'attaccante granata
"Si passa agli obiettivi: "Europa, se n'è parlato tanto, adesso è ora di provarci: ci sono 18 partite. Col Genoa ci arrivai: quell'anno ci divertivamo e facevamo divertire. Com'è accaduto in Torino-Bologna. Quest'estate avrò i Mondiali: devo arrivarci al meglio, per il Toro e per il Senegal".
"Niang poi, ancora sulle colonne della Gazzetta dello Sport: "Il mister ha fatto tanto per acquistarmi, mi sembrava giusto ringraziarlo, lui che mi ha voluto qui. Ora c'è Mazzarri: mi chiamò quando arrivai al Watford, gli dissi che sarebbe stato un onore lavorare con lui. Mi ha detto che mi stima, ma che non mi devo aspettare favori da lui. Questo è scontato, ma possiamo lavorare bene insieme".
"Niang, infine, passa alle relazioni con l'ambiente: "Dopo il gol N'Koulou si è fatto tutto il campo per abbracciarmi, ho risentito la frase che tanto mi ha rincorso: 'Sei forte, tornerai!'. Ho un debito con loro. Un tifoso mi ferma e mi fa: 'Perché non corri? Devi farlo per tutta la partita'. Ha ragione. Devo tenere attaccata la corrente il più possibile: non è indolenza. A volte non me ne accorgo, ma non incido più, o corro a vuoto nei momenti sbagliati. Ma se una spina è difettosa, si può cambiare".
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