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ToroPreview, verso Torino-Inter: “Quale attacco senza Zapata?”

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Ogni settimana alcune domande sul prossimo match a tre dei nostri giornalisti, che ci dicono la loro sul momento del Toro
Redazione Toro News

Quattro domande, tre pareri in merito. Le nostre opinioni, a volte concordi e a volte discordanti tra di loro. Ecco ToroPreview: prima della partita, tre dei nostri giornalisti risponderanno alle domande della redazione, dicendo la loro sull’impegno che attende la squadra e in generale sul momento dei granata. Opinioni personali a volte agli antipodi, per cercare di dare una visione più completa possibile al lettore sull’argomento trattato. Questa settimana, dall’altra parte del microfono ecco i nostri Luca Bonello, Federico De Milano e Irene Nicola.

Si riparte dalla difficile sfida contro l’Inter. Su cosa dovranno puntare i granata per mettere in difficoltà i nerazzurri?

Bonello - Su un'ottima fase difensiva. Per quanto possibile, il Toro dovrà cercare di non subire gol ed eventualmente sperare di poter andare a segno con un contropiede. Sarà fondamentale non andare in svantaggio perché, come ormai abbiamo visto troppo spesso in epoca Juric, la rimonta difficilmente arriverebbe.

De Milano - Gara molto complicata per il Toro che arriva da ben tre partite senza segnare e si trova di fronte la miglior difesa del campionato. I granata dovranno cercare di ritrovare le loro certezze in ogni zona del campo e provare a pressare alto l'Inter per provare a metterla in difficoltà.

Nicola - Penso che il Toro debba innanzitutto ritrovare l'intensità che è mancata nelle ultime uscite sul piano del gioco per evitare di ritrovarsi in affanno contro i nerazzurri. Per provare a stanare l'Inter servirà personalità, ma anche attenzione ai dettagli in difesa e un cinismo in attacco che è sempre stato una difficoltà per il Toro.

 

Juric dovrà fare a meno di Zapata: come strutturereste l'attacco senza il colombiano?

Bonello - Personalmente, se Sanabria sta bene dal rientro dal Sudamerica, proporrei un attacco con due punte, con lui e Pellegri supportati da Vlasic. Forse così si riuscirebbe a tenere qualche pallone di più in avanti e a creare qualcosina.

De Milano - Se Sanabria si fosse mostrato in condizione dopo le partite con il suo Paraguay non stenterei a metterlo in campo dal primo minuto. Dipende però appunto da come è apparso negli allenamenti delle ultime 48 ore. In alternativa credo sia giusto puntare su Pellegri che in questo momento è a posto fisicamente e da anni si sa che potenzialmente potrebbe essere un grande centravanti.

Nicola - Tanto dipende dalle condizioni di Sanabria al rientro dalla Nazionale. Se Tonny sta bene mi affiderei a lui, perché credo abbia bisogno e voglia di dimostrare di poter essere importante per questa squadra. A gara in corso potrebbe poi subentrare Pellegri, si sta allenando bene e potrebbe essere l'occasione per inserirlo nelle rotazioni. In caso di indisponibilità di Sanabria, metterei Pellegri dal 1'.

 

Ilic e Ricci hanno fin qui faticato a incidere: li riproporreste entrambi in mezzo al campo o bisogna cambiare qualcosa in mediana?

Bonello - Contro un'Inter di questo livello, oggi serve tanta quantità. Per questo, in mediana, io darei spazio a Tameze, che è il più in forma dei granata e, inoltre, può svolgere un buon lavoro di filtro davanti alla difesa. Al suo fianco, poi, schiererei Ricci, il quale avrebbe più compiti di impostazione. Lascerei in panchina Ilic, che in quest'avvio di stagione ha dimostrato di fare grande fatica.

De Milano - Juric ha confermato che il 3-5-2 non è nei suoi piani e che quindi difficilmente potremo vedere in campo una mediana a 3 con Ilic, Ricci e Tameze, A quest'ultimo in questo momento non rinuncerei e viste le difficoltà di Ilic tra Toro e Nazionale opterei per schierare in campo dal primo minuto Ricci e Tameze.

Nicola - Io personalmente sacrificherei Ilic per dar spazio a Tameze. L'ex Verona a centrocampo è stato spesso un valore aggiunto per fisicità e personalità e si è sentita la sua assenza quando è stato arretrato in difesa per coprire l'emergenza del reparto. Tra Ilic e Ricci darei spazio invece al secondo, che finora ha dimostrato comunque qualcosa in più del serbo.

 

Che cosa è mancato ai granata per svoltare in questo avvio di stagione?

Bonello - Il tiro in porta e le invenzioni dei trequartisti, insomma: una fase offensiva degna di questo nome. In quasi tutte le gare, infatti, il Toro ha creato pochissimo, non riuscendo ad arrivare al tiro con continuità. Le occasioni da gol sono state veramente rare. Serve una svolta dalla cintola in su per cambiare il destino di questo campionato. E c'è bisogno anche di un aiuto da parte degli esterni.

De Milano - Il Toro con Juric non è mai stato una squadra che concretizzava ogni palla-gol però almeno si è sempre contraddistinto per un'ottima fase offensiva. Nelle ultime uscite invece, contro Lazio, Verona e Juventus mi è parso sfilacciato e senza grande determinazione per attaccare con continuità. Non a caso è dal gol di Zapata contro la Roma (datato 24 settembre) che i tifosi granata non esultano per una rete. Secondo me è su questo aspetto che bisogna migliorare anche per crescere in autostima e morale.

Nicola - Rispetto allo scorso anno ho visto un Toro più piatto, meno dominante nei duelli e carente nell'intensità. A questa problematica poi se ne sono aggiunte altre, alcune di vecchia data altre date dal calo di alcuni interpreti. La trequarti fin qui non mi ha convinto se non per sprazzi individuali ma estemporanei, la scarsa prolificità dell'attacco continua a essere un problema importante. C'è bisogno di ritrovare brillantezza nella manovra, giocate sulle trequarti per innescare la punta per dare qualcosa in più.

 

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