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Verona, prima del Torino la rivoluzione: forse un segnale, ma occhio alla sorpresa

L'avversaria / Negli ultimi giorni hanno salutato i compagni Sala e Hallfredsson: non certo la politica di chi punta a lottare per la Serie A. Occhio però all'orgoglio di un gruppo ferito

Nikhil Jha

"Che la situazione in casa Hellas Verona non fosse la migliore, lo testimoniava già la classifica. Appena 10 punti in 21 partite per gli scaligeri, tutti ricavati da pareggi (tra cui quello tra le mura amiche alla terza di campionato, proprio contro il Torino). Risulta dunque comprensibile i movimenti di mercato della società, che non sembrano però voler rinforzare la squadra in vista della rincorsa salvezza, ma più che altro sembrano intenzionati a rifondare profondamente la rosa, in vista di una nuova stagione in Serie B.

"La sensazione era già questa ad inizio sessione, quando a fare le valigie erano stati capitan Rafael Marquez (direzione Atlas, Messico) e lo storico portiere Rafael, trasferitosi a Cagliari in prestito, dopo essere arrivato in Veneto quando ancora gli scaligeri militavano in Serie C. Due brutti colpi sotto l'aspetto della personalità dello spogliatoio cui sono venuti a mancare due pilastri. Nelle ultime ore alcune trattative hanno subito un'accelerazione, con le ufficialità dei trasferimenti di Jacopo Sala alla Sampdoria e di Emil Hallfredsson all'Udinese, dopo sei anni di militanza; intanto, Ionita pare sulla strada di Genova, sponda rossoblù, nonostante le smentite di Delneri (qui le dichiarazioni complete). Insomma, un fuggi-fuggi generale che non fa ben sperare in ottica salvezza, anzi: pare evidente la volontà della società di monetizzare e di fare ancora leva sul valore dei cartellini dei proprio giocatori, prima di essere costretti a svendere in vista di una probabile discesa in Serie B.

Anche Rafael ha salutato i suoi compagni: era a Verona dal 2007

"Ciò che rimane sotto l'Arena, dunque, è un gruppo ridotto all'osso, ma ancora non domo, del tutto intenzionato a provare a prendersi la salvezza di qui a maggio, al di là delle politiche societarie. Il Toro, dunque, dovrà fare attenzione: gli animali che sanguinano sono anche i più pericolosi. C'è da attendersi da parte della squadra una reazione d'orgoglio sul prato dell'Olimpico. Farsi sorprendere sarebbe ingenuo, proprio nel momento topico della stagione.