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Torino, la strana storia di Castan: miglior difensore, ma il primo a salutare

Calciomercato / Ieri la bocciatura ufficiale: "Non lo riscatteremo" Ma i numeri sono tutti a suo favore. Alla base, evidentemente, ragioni fisiche...

Federico Bosio

"Questo pomeriggio il Torino sarà ospite del Genoa e la testa è, giustamente, del tutto focalizzata sul penultimo impegno di campionato nel quale tra l'altro i granata spinti da molteplici motivazioni vogliono ben figurare e conquistare un risultato importante. Stupisce però, allo stesso tempo, in particolare una delle dichiarazioni rilasciate ieri da Sinisa Mihajlovic in conferenza stampa, di fronte a tutti i media ed a due giornate di distanza dalla conclusione ufficiale della stagione: che i discorsi di calciomercato siano ormai già ampiamente imbastiti è cosa nota e positiva, ma la decisione e la normalità con le quali il tecnico ha - già - comunicato ufficialmente che Leandro Castan non verrà riscattato ha comunque fatto in qualche modo notizia.

"Se è vero che il difensore non scendeva in campo dalle ultime partite del girone d'andata per via di alcuni problemi muscolari e conseguenti ricadute, la nube di mistero che avvolgeva il suo futuro era ancora fitta considerando soprattutto il fatto che, appena arrivato, il difensore si era subito imposto come naturale leader di retroguardia e squadre tutta e fino a quando aveva potuto dare il proprio contributo erano arrivate prestazioni di assoluta qualità. Ed in effetti, numeri alla mano, Castan è stato in questa stagione senza ombra di dubbio alcuna la migliore pedina del pacchetto arretrato granata, per distacco: 14 le presenze del brasiliano, 13 le reti subite dalla squadra in questi incontri per una media di 0.92 gol incassati a partita con lui in campo; numeri che crollano incredibilmente andando ad analizzare il bilancio delle 22 partite disputate dal Torino senza il mancino sul terreno di gioco, quando le marcature avversarie diventano addirittura 48 e la media si alza paurosamente a 2.13 per partita.

"Il miglior difensore, il primo a ricevere una bocciatura in vista della prossima stagione: una decisione evidentemente a lungo valutata e ponderata da Mihajlovic e società all'unisono, ma di certo non fondata su ragioni tecniche. L'unica spiegazione che sembra far tornare in qualche modo i conti è da arrecare alla precaria condizione fisica del centrale, che come detto ha dimostrato di essere forse un po' troppo incline ad una debolezza muscolare: probabilmente l'intenzione del club di via Arcivescovado è quella di non investire su un giocatore che non ha dato complete garanzie dal punto di vista fisico, preferendo piuttosto utilizzare la stessa somma per arrivare a profili nuovi e differenti (alcune direttive di mercato per gli obiettivi ricercati sono già state tracciate). Le strade del Torino e di Castan, ad ogni modo, si separeranno ufficialmente al termine della stagione e dunque tra poco più di una decina di giorni: il brasiliano farà ritorno a Roma, ma resterà sempre - probabilmente - da entrambe la parti un pizzico di rimpianto per quello che avrebbe potuto essere un affidabile e carismatico perno della compagine granata del futuro.