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Brekalo e Calhanoglu, la A dopo l’esperienza tedesca: è sfida tra fantasisti

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Brekalo e Calhanoglu sono i due calciatori chiamati a portare qualità nelle azioni del Torino e dell’Inter e hanno una storia molto simile

Redazione Toro News

Il croato è arrivato in Serie A solo questa stagione dopo due anni al Wolfsburg e uno allo Stoccarda in prestito. Il turco è nato in Germania a Mannheim e dopo aver giocato nella squadra della sua città è passato al Karlsruhe, all’Amburgo e al Bayer Leverkusen, giungendo al Milan nel 2017. Sono entrambi abili nelle punizioni e con una buona visione di gioco, destri di piede ma che non disdegnano giocare a sinistra per potersi accentrare e colpire con tiri dalla distanza forti e precisi. 

BREKALO: UN CROATO AL SERVIZIO DI UN MISTER SERBO - La ex Jugoslavia negli anni ‘90 è stata attraversata da una violentissima guerra civile che ha portato migliaia di morti e migrazioni forzate. Anche il padre del giocatore granata ha dovuto smettere la propria attività di calciatore a causa del conflitto bellico ed è singolare che Brekalo sia sbocciato, proprio in questa stagione, guidato da un allenatore (Juric) serbo. Il tecnico gli ha dato le chiavi della trequarti e lui l’ha ripagato con prestazioni eccellenti. Ha ottenuto la consacrazione a soli ventitré anni dopo una lunghissima trafila nel settore giovanile della nazionale croata. Si era già fatto notare quest’estate nello sfortunato europeo della Croazia: ha giocato tre partite su quattro. Il Torino lo ha preso in prestito con diritto di riscatto ad una cifra considerevole (undici milioni), che sta però dimostrando di valere: ha partecipato a quasi un gol su quattro dei granata (il 23%) giocando il 70% dei minuti della squadra in stagione. Ha segnato sei reti e fatto un assist nelle ventuno partite giocate, dimostrando di essere quasi indispensabile per la compagine di Urbano Cairo.

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CALHANOGLU: UN TURCO DI GERMANIA ALLA CONQUISTA DELLA SERIE A - Anche l’interista ha avuto un’infanzia travagliata, si è trovato infatti a crescere in una terra diversa da quella dei suoi genitori. Ha mantenuto la religione musulmana e si è dimostrato legato alla Turchia, scegliendo di rappresentarla con la nazionale. Dopo una stagione all’Amburgo è arrivato a Leverkusen, qui si è fatto notare per calci di punizioni imprendibili: dal 2013 al 2021 nei top 5 campionati europei è stato secondo solo a Leo Messi per reti segnate da calcio da fermo. Dopo quattro campionati al Milan nel 2021 è andato all’Inter, non senza polemiche dei suoi ex tifosi per il passaggio a parametro zero agli odiati rivali cittadini. Con il tricolore sul petto ha giocato ventiquattro partite segnando nove reti e facendo sei assist, contribuendo ad un quarto alle reti interiste. Ha preso le redini della sua squadra, guidandola nei momenti di difficoltà diventando un giocatore imprescindibile per mister Inzaghi.

LA PARTITA DI STASERA - Calhanoglu e Brekalo sono chiamati ad illuminare il gioco delle proprie squadre e a servire palloni invitanti ai propri bomber: Belotti e Dzeko. Magari saranno loro con una giocata da fuoriclasse a sbloccare il match che si preannuncia chiuso e dominato dalle difese. Questo è il momento in cui i due trequartisti devono prendere per mano i propri compagni, facendoli uscire dalle difficoltà (la crisi per il Torino e l’uscita dalla Champions per i nerazzurri)

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