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Salernitana, Sousa: “Toro squadra costruita a immagine di Juric”

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Le dichiarazioni del tecnico della Salernitana in vista della trasferta a Torino: ecco le sue parole in conferenza stampa
Redazione Toro News

Domani - domenica 16 aprile - la Salernitana sarà ospite del Torino di Ivan Juric. La partita è in programma alle ore 15:00 allo stadio Olimpico Grande Torino e in vista del match, Paulo Sousa ha parlato in conferenza stampa.

"I grandi campioni durante una stagione, per vincere competizioni, hanno bisogno anche della fortuna, abbiamo messo in difficoltà una squadra con grandissimi campioni come l’Inter senza fargli passare la metà campo, ci siamo cercati la fortuna", inizia così il tecnico portoghese, prima di passare a parlare dell'avversaria di domani. Tutte le partite sono importanti, Juric ha più di 70 partite col Torino, squadra costruita a immagine da Cairo. Si tratta di una delle squadre più intense del torneo, basta vedere l’organizzazione difensiva - prosegue Sousa - : prima lo vedevo molto a uomo in tutto il campo, oggi in dei momenti diversi giocatori difendono anche con copertura, quindi si è evoluto. Sarà difficile battere il Toro  - afferma il tecnico della Salernitana - , come in tutte le partite cercheremo di analizzare i nostri avversari ed essere fieri di noi stessi. Noi stiamo ancora costruendo una nostra identità e c’è bisogno di risultati a livello strategico, cerchiamo sempre di dare un’impronta alla squadra sulla base delle nostre idee. Non potrà essere una partita con le stesse idee della precedente: il Torino cerca di mettere sempre pressione a tutto campo con molti giocatori, presserà tutta la nostra linea difensiva. Dobbiamo tenere alta l’intensità, riuscire a portare via gli avversari, creare spazi e arrivare al terzo uomo che possa fare la differenza" spiega Sousa durante la conferenza. "La resistenza fisica e la velocità negli spostamenti dovrà essere uguale a quella degli avversari. Durante la partita in determinate zone del campo non ci equivarremo, ma l’atteggiamento che ho visto in settimana ci dà fiducia per una buona prestazione".

Dopo un'analisi di quella che potrebbe essere la partita di domani al "Grande Torino", Paulo Sousa passa ai singoli giocatori: "Fazio non ci sarà, insieme ovviamente a Crnigoj e Lassana. A centrocampo l’unica novità che si può avere è un centrocampista in più o no, lo abbiamo provato e lo stiamo valutando. Oppure ci potrà essere un giocatore determinante nelle transizioni offensive", spiega il portoghese prima di rispondere alla domanda legata all'idea di schierare due punte. "Se ho una squadra che ha capacità di avere controllo del palleggio io giocherei sempre con un giocatore che nell’ultimo terzo possa esprimersi con la qualità di Bonazzoli. Vorrei tanto, però le caratteristiche della nostra rosa non mi permettono di fare determinate scelte - spiega Sousa - . Ci si può aspettare di tutto nelle scelte offensive. Con Piatek l’ultima partita ho pensato a una fase iniziale di partita con blocco basso e avevamo bisogno di giocatori che ci aiutassero a salire, l’abbiamo fatto bene. Sapevo che avremmo trovato un momento per poterla vincere, lavoro sempre per farlo: mettere Dia per dare uno spunto diverso era importante. Anche Botheim sta lavorando benissimo, è un giocatore che se si mantiene su questi livelli avrà più spazio e potrà aiutarci verso la salvezza".

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Il tecnico analizza poi anche l'attuale situazione della sua squadra: "Non è un caso se abbiamo fatto 5 pareggi di fila, ci mancano forse 2 punti, con la Samp o col Bologna avremmo meritato qualcosa in più - sostiene Sousa - . Lavoriamo sempre per fare risultato con i mezzi che abbiamo e la voglia di arrivare a questa salvezza organizzati. Dobbiamo essere aggressivi senza palla, saper difendere alti e bassi, creare difficoltà agli avversari togliendogli tempi e spazi. Mi piace che le mie squadre difendano il più alto possibile. A livello di possesso palla giochiamo più in verticale rispetto alle mie abitudini per una questione di giocatori e momento. Dobbiamo continuare così nelle prossime nove - continua l'allenatore dei campani - . Non pensiamo agli altri, pensiamo a noi stessi. Questa Serie A sta dimostrando di essere molto competitiva sia in alto, sia in basso. Le squadre italiane sono ancora in corsa nelle competizioni europee, per tutti noi è da fare. La scelta del centrocampista in più non dipenderà dalla scelta dell’esterno destro ma da quello che potrà succedere in partita e come ci arriveremo. Mazzocchi sarà convocato ma non è pronto per giocare dall’inizio - aggiunge Sousa - , stiamo provando delle alternative anche a sinistra, delle alternative anche a Bradaric, perché crediamo che in determinate partite e contro certi avversari abbiamo bisogno di altre cose".

Il portoghese torna poi sui singoli, in particolare su Kastanos ed Ekong: "Kastanos tecnicamente è migliorato molto, ma può fare meglio sull’ultimo passaggio, nei tiri in porta, sulle palle inattive - dice Sousa - . Deve continuare a crederci: può fare il trequartista, il centrocampista a tre o a due, l’esterno con predominanza sullo spazio interno se si hanno terzini che spingono tantissimo. Ha predisposizione al lavoro, si mette a disposizione della squadra. Ha bisogno di continuità, interagisce molto bene con Candreva, con il tempo potrà giocare anche da esterno". Su Ekong, invece, Sousa si esprime così: "Ekong ha più fiducia al centro della linea a tre, in questo ruolo le decisioni sono più semplici da prendere soprattutto lontani dalla porta. In fase di costruzione i braccetti hanno un ruolo fondamentale perché hanno tempo e spazio per prendere le decisioni. Willy ha buona capacità di gioco, esperienza, qualità, potenza nelle gambe e si propone ad attaccare lo spazio. Contro l’Inter avrebbe potuto giocare, poi abbiamo preso altre decisioni. Anche Lovato sta lavorando bene, sono due giocatori di fisicità, freschi, possono darci una mano domani".

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Due parole in più vengono spese per quanto riguarda la situazione a centrocampo, su una possibile carenza di fisicità da parte dei giocatori della rosa del tecnico portoghese: "Dobbiamo pensare a chiudere prima gli spazi interni, sia Bradaric, sia Mazzocchi o Sambia ci lavorano. Lavoriamo sulla proattività e concentrazione di Junior che deve sapere dove stare prima che succeda qualcosa. In Italia ci si lavora da quando hai 6 anni, cerchiamo di migliorargli questo aspetto. Sapevamo che l’Inter avrebbe fatto questo, non siamo riusciti a chiudere bene purtroppo e alla fine abbiamo corretto. Su Bradaric devo dargli il coraggio di mettere in difficoltà gli avversari".

Paulo Sousa termina la conferenza stampa rispondendo a una domanda sulle sue condizioni di salute (rientrato dopo un'influenza) e su un possibile rinnovo di contratto: "Sto bene, sono pronto per andare in panchina. Sono pronto anche al rinnovo, dobbiamo spingere il presidente", conclude sorridendo.

 

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