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C’era una volta il Toro

Buonanotte Granata / Perchè il tempo non cancelli ciò che è stato dalle nostre più profonde emozioni, lasciandoci con l'illusione che tutto questo ci basti

Cristina Raviola

24 dicembre, la casa in riposo con piccoli bagliori di luce che provengono alternati dall'albero. Io che metto a letto la nostra piccola, in trepida attesa di una slitta, già pronta e carica di doni, senza che lei lo sappia. In quei pacchetti tanti giochi, una maglietta granata con il suo nome e un cappellino per “andare a vedere Belotti”.

“Mamma, voglio la storia.”

“Va bene, tesoro, metti la testa sul cuscino.”

Cerco nella mia mente qualcosa di nuovo, spaziando da Cenerentola, alla storia di un funghetto dispettoso, mentre una vocina dal lettino mi informa: “Oggi è la festa del Toro! Tanti auguri Toro, tanti auguri Toro!”

“Davvero? Ma che bello! Vuoi che ti racconti la storia del Toro?”

“Sì.”

“C'era una volta una squadra di campioni, erano fortissimi, invincibili. Ogni volta che giocavano, tutti li stavano a guardare, perchè sembravano degli angeli. Correvano veloci veloci, e segnavano tanti gol.”

Due braccine si allungano verso di me, un pochino più pigre e addormentate: “Gool!”

“Erano così bravi e così forti, che qui non trovarono più nessuno da sconfiggere, e così andarono a giocare sulle nuvole! E qui, per tanti tanti anni, tutti cercavano dei campioni che potessero assomigliare a loro, che fossero grandi e forti. Cercavano di nuovo quella magia.”

“Magia? Dove è andata la magia?”, seguito da uno sbadiglio.

Sospiro. La realtà è che non lo so, ma non posso dirglielo. Non posso dirle che non so come darle un Toro che non riconosco più, che non so realmente se ci sarà mai per lei.

“La magia è quando segna Belotti e urliamo forte gol! Come fa Belotti?”

Una manina, lenta lenta, va alla testa e si apre, simulando il gesto del gallo.

“Adesso piccola, è ora di dormire. Chiudi gli occhietti.”

Un piccolo gemito di disapprovazione per la giornata già finita, lascia il posto al sonno che sta arrivando.

“Mamma, io chiedo a Babbo Natale la magia del Toro.”

Sorrido in modo amaro.

“Anch'io, piccola, gliela chiedo. Buonanotte.”

Chiudo la porta della sua camera, concretizzando nella mia mente quel desiderio, quel cambio radicale e necessario che ci dovrà essere, per restituirci ciò che amiamo e ciò che possiamo raccontare e insegnare ai nostri piccoli granata. Perchè il tempo non cancelli ciò che è stato dalle nostre più profonde emozioni, lasciandoci con l'illusione che tutto questo ci basti.

Buonanotte granata e buon Natale!

Imprenditrice, un cuore granata da 33 anni. Da quattro stagioni a Toro News, condivido la mia insonnia post-partita e i miei sogni, primo tra tutti quello di un calcio fatto solo di emozioni e di un Toro composto da giocatori-bandiere.

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