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Toro, bonus 110%

Toro, bonus 110% - immagine 1
Torna Il granata della porta accanto: "Si è puntato su tante scommesse e vincerle tutte insieme non è né scontato, né semplice"

Alessandro Costantino

Ci sono profezie che si autoavverano, purtroppo. Lo aveva detto Juric nel prepartita con il Sassuolo che le statistiche dei suoi erano quelle che erano e che bisognava sperare che ognuno dei suoi giocatori facesse la migliore stagione della propria carriera per sperare di ottenere dei risultati di squadra superiori alle aspettative. Il succo del suo discorso, che partiva da una domanda relativa a come si sarebbero sostituiti i gol fatti la scorsa stagione dai giocatori che sono andati via quest'estate (Belotti, Brekalo, Mandragora, Pobega), era che i suoi giocatori devono dare il 110% delle proprie possibilità perché il Toro ottenga di lottare per qualcosa di più di essere la migliore delle squadre che non vanno in Europa. Un bonus 110 per "ristrutturare" l'immagine un po' sbiadita di un Toro competitivo a certi livelli.

Ebbene, la gara coi neroverdi è stata la classica partita in cui la squadra non solo nei suoi interpreti migliori non ha dato il 110%, ma è stata abbondantemente sotto il 90%, dimostrando la propria impotenza di fronte ad un Sassuolo tutt'altro che travolgente. Persi Vojvoda e Rodriguez la catena di sinistra è stata rivoluzionata con Buongiorno e Lazaro che non hanno saputo gestire al meglio la costruzione che pretende Juric. Seck schierato un po' a sorpresa centravanti ha palesato il suo più grosso limite attuale, l'incapacità di trasformare in decisive le giocate che comincia quasi sempre brillantemente. Anche Buongiorno esaltato come leader in settimana e premiato come capitano di giornata è incappato in una serata che probabilmente immaginava diversa: per lui cresciuto nel Toro e mai andato in prestito giocare per la prima volta da capitano dev'essere stata un'emozione incredibile, peccato che la serata sia partita male già al lancio della monetina dell'arbitro con il neo capitano che non ha avuto la fortuna di poter scegliere di giocare il primo tempo verso la curva Primavera, tradizione che scaramanticamente è sempre preferita. Al 9', al primo intervento, viene subito ammonito giocando più di 80 minuti con la spada di Damocle di ricevere un secondo giallo. Verso fine primo tempo fa quasi rigore con un tocco di mano fortuito (che se il Var avesse ritenuto da rigore gli sarebbe costato il secondo giallo e la conseguente espulsione).

Infine in pieno recupero il mancato anticipo su Alvarez che è costato la sconfitta al Torino. Abbiamo parlato di Buongiorno non perché sia lui il capo espiatorio di questa sconfitta, ma solo perché emblema di quello che dice il mister: se non si dà il 110% si può perdere da chiunque, anche da questo Sassuolo lontano parente di quello brillante di De Zerbi. Ma anche Radonjic, soprannominato Maradonjic, ha lasciato il prefisso Ma- negli spogliatoi, mentre Vlasic ha passato più tempo a marcare a uomo Maxime Lopez che a farsi marcare, sebbene sia stato sfortunato in occasione del fuorigioco millimetrico sul gol di Lazaro. Si passerà la sosta per le Nazionali a spendere fiumi di parole sui gol presi nel finale di partita e sulla sterilità delle punte quando alla fine il vero problema lo ha chiaramente fatto intendere il mister: se questa squadra non gioca sempre al 110% difficilmente potrà fare meglio dell'anno passato. Si è puntato su tante scommesse e vincerle tutte insieme non è né scontato, né semplice: solo il bonus 110 può aumentare il PIL del Toro.

Da tempo opinionista di Toro News, do voce al tifoso della porta accanto che c’è in ognuno di noi. Laureato in Economia, scrivere è sempre stata la mia passione anche se non è mai diventato il mio lavoro. Tifoso del Toro fino al midollo, ottimista ad oltranza, nella vita meglio un tackle di un colpo di tacco. Motto: non è finita finché non è finita.

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