lasciarci le penne

Quella clamorosa estasi granata 2

Quella clamorosa estasi granata 2 - immagine 1
Torna un nuovo appuntamento con la rubrica "Lasciarci le penne", a cura di Marco P.L. Bernardi

Estasi clamorosa (1981) Ariston

Rettore

Il titolo dell'album di Rettore mi permette di continuare la panoramica sulle godurie granata dagli anni Ottanta ad oggi e di ricordare ulteriori estasi, non paragonabili alle tre irraggiungibili menzionate la settimana scorsa, ma destinate anch'esse a vivere imperiture nell'Olimpo dei nostri momenti magici. Ribadita l'inavvicinabilità del concentratissimo trittico di sganassoni che mise ko la Juve nel derby del 3 a 2 in rimonta nel 1983, della zuccata di Aldo Serena l'anno dopo, a suggellare all'ultimo istante un nuovo trionfo contro i bianconeri, e dell'autorete di Rocha, che diede il la alla rimonta contro il Real Madrid nel 1992, altre estasi indimenticabili si sono compiute. La doppietta di Silenzi nel ritorno della finale di Coppa Italia 1992/93 merita di essere ricordata e immortalata, a dispetto di un arbitro a fine carriera che si mise a dispensare generosissimi rigori ai giallorossi, così da rivitalizzarli e tenerli in gara fino all'ultimo, nonostante l'altisonante 3 a 0 col quale si era chiusa, in nostro favore, la gara di andata. E il palo colpito da Giannini, nel forcing finale romanista, sarebbe anche lui degno di entrare nel computo delle nostre estasi, se solo le coronarie, in quel preciso momento, non fossero state messe a troppo dura prova per permettere al cuore di gioirne. E come dimenticare le quattro reti di Rizzitelli che ci valsero le due vittorie in entrambi i derby del campionato 1994/95? Con il tiro di Angloma e la parata di Pastine a deviare il rigore di Ravanelli, ulteriori sigilli su quei successi. Nel 2001 poi, la super rimonta nel derby da 0 a 3 a 3 a 3, con la ciliegina sulla torta (forse più dolce di tutta la torta messa insieme) della buca di Maspero che, con quella furbata ruspante, aggiunse all'astuzia la beffa e si consegnò alla storia granata. In tempi più recenti, a portata della memoria della maggior parte dei tifosi, il recupero disperato contro il Mantova che ci regalò la prima serie A post-fallimento, facendoci credere, nel giugno del 2006, che tutto sarebbe stato semplice e bello. E la rimonta contro il Genoa del 2014, strana gara nella quale qualsiasi tiro tentato verso la porta avversaria nei folli minuti di recupero si trasformò in bolide diretto verso l'angolo più remoto della porta, quello nel quale il portiere non può arrivare nemmeno col pensiero. E ancora il trionfo del San Mamés dell'anno successivo, in cui sembrava che la cavalcata verso la coppa Uefa, interrottasi sul più bello vent'anni prima, fosse miracolosamente ripresa. Estasi forse minori, ma che goduria, ragazzi! Valeva la pena di esserci ogni volta, alla faccia di tutto il resto, come quando nel bel mezzo del deserto sbuca un'oasi e puoi finalmente bere e stare all'ombra, e tutta l'arsura di prima rende il momento ancor più paradisiaco. Per chiudere, una piccola estasi contemporanea: il goal di Adopo al 114° minuto della sfida secca di Coppa Italia in casa del Milan dello scorso 11 gennaio. Che possa essere di buon auspicio, la rete di un ragazzo della nostra Primavera in grado di eliminare dalla competizione i campioni d'Italia rossoneri. Sicuramente avrò scordato altri momenti memorabili. E poi ognuno ha i propri: io, per esempio, sono legato al ricordo di un Torino-Panathinaikos del 1985, partita decisa da un'autorete all'87°, quando già l'odore di fregatura si stava spargendo nell'aria. Se ho commesso qualche dimenticanza importante indicatemela nei commenti. E soprattutto, se vi va, raccontate le vostre, di gioie granata esagerate. In fondo, la storia del proprio Toro ognuno la crea da sé. Ed è quella che conta di più.

Autore di gialli, con "Cocktail d'anime per l'avvocato Alfieri" ha vinto l'edizione 2020 di GialloFestival. Marco P.L. Bernardi condivide con il protagonista dei suoi romanzi l'antica passione per il Toro e l'amore per la letteratura e la canzone d'autore.

Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.

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