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lasciarci le penne

Un vecchio contro il mare… è già voglia di derby

Un vecchio contro il mare… è già voglia di derby - immagine 1
Nuovo appuntamento con "Lasciarci le penne", la nuova rubrica a cura di Marco Bernardi

Marco P.L. Bernardi

Il vecchio e il mare

Ernest Hemingway

1952

 

Santiago, un vecchio pescatore cubano perseguitato dalla sfortuna, al termine di un'epica battaglia solitaria riesce a catturare un enorme pesce.

Dopo molti tentativi che lo hanno condannato a lavorare da solo, perché la sfortuna fa spavento e la gente isola chi ne è perseguitato, ecco che il suo destino sembra cambiare di colpo.

Un gigantesco marlin, una sorta di pesce spada dall'imponente pinna dorsale, animale combattivo e sogno indomabile di ogni pescatore, si arrende dopo giorni di lotta e dopo aver trascinato la barchetta del suo rivale in alto mare.

Quella preda, talmente grande da non poter essere caricata a bordo, tanto che dev'essere legata sul fianco della barca, sembra essere la definitiva rinascita di quell'uomo oppresso.

Ma proprio il mare aperto, nel quale il pesce lo ha portato, diventa il nuovo avversario del pescatore, che si ritrova solo e ferito, a molte ore di navigazione dalla riva.

Il mare generoso si trasforma in spietato carnefice: è infestato da squali che metodicamente, morso dopo morso, sbranano la smisurata preda.

Quando l'uomo, dopo aver lottato con tutte le forze contro i pescecani richiamati dal sangue della vittima azzannata pezzo a pezzo, arriverà finalmente in porto, del magnifico pesce rimarranno soltanto lo scheletro ripulito e l'inutile spada.

Santiago, completamente estenuato, riuscirà a malapena a trascinarsi nella sua capanna, misero relitto umano schiantato da forze sovrumane.

Questo romanzo breve di Hemingway, da cui nel 1958 fu tratto il noto film interpretato da Spencer Tracy, rappresenta la passione in tre momenti cruciali: la speranza, la lotta e la sconfitta.

 

Il Toro in queste prime giornate accende speranze.

Ogni inizio di campionato è così: se i primi risultati sono positivi, siamo naturalmente portati ad immaginare séguiti di stagione gloriosi, forieri di soddisfazioni e successi.

Sappiamo bene che, quasi certamente, non andrà come vorremmo; ma ci crediamo ogni volta.

Quando il vento cambierà, proprio nel momento in cui il gioco si farà talmente duro da far vacillare i dubbiosi, la speranza e la lotta, proprio come nella battaglia tra il vecchio e il mare, varranno più della sconfitta.

Perché il vecchio, alla fine della storia, anche se distrutto dalla guerra con l'immenso, è comunque vincitore: mentre la gente del porto scruta esterrefatta l'enorme carcassa del marlin, lui sta già sognando.

Dopo ogni sconfitta, io sogno il derby.

Vorrei che arrivasse subito, e non me ne importa niente della timorosa rassegnazione di chi è battuto in partenza.

Voglio speranza e lotta, e se con loro arriva anche la sconfitta, chi se ne frega.

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