EDITORIALE

Il Toro, l’occasione della vita per Juric

Ivan Juric
Difficilmente Juric non migliorerà i risultati delle ultime settimane. Con il Toro sa di potersi creare l’opportunità di fare in futuro un altro salto di qualità

Per cercare di capire la situazione attuale in casa Torino, proviamo ad estraniarci dal contesto attuale, analizzando la situazione nel modo più oggettivo possibile.

Un allenatore esonerato due volte dalla stessa squadra pare avere la carriera in declino. Sta fermo per alcuni mesi, poi un’altra società neopromossa in A decide di dargli un’altra opportunità da luglio, quasi insperata. L’allenatore tira fuori un’annata miracolosa, arrivando al nono posto con un gruppo formato da giovani di belle speranze, elementi semi-sconosciuti e giocatori che sembravano caduti in disgrazia. A quel punto attira a sé l’interesse di diversi club. Tra questi c’è una società particolarmente blasonata e con più capacità di spesa della squadra che l’allenatore allena in quel momento. Il presidente di quella società blasonata, come folgorato dall’allenatore, gli fa capire di essere pronto ad affidarsi mani e piedi a lui per un progetto di lunga durata. L’allenatore apprezza ma, per riconoscenza col suo club attuale, declina il corteggiamento e rimane dov’è.

Il suo club attuale cede quasi tutti i migliori tra i giocatori con cui aveva confezionato l’annata miracolosa, lui non può essere felice ma si rimbocca le maniche, rimane coerente con la promessa fatta e, sostituendo i giocatori ceduti con altri giovani di belle speranze, elementi semi-sconosciuti e giocatori che sembravano caduti in disgrazia, tira fuori un girone di andata quasi da Europa League. Nel frattempo sa che la società che lo cercava, quella particolarmente blasonata, naviga in cattive acque, ha cambiato tecnico e deve salvarsi. A quel punto l’allenatore in cuor suo sa che la possibilità a maggio si ripresenterà e stavolta non dirà di no, mettendo in preventivo che il suo club attuale venderà di nuovo tanti giocatori.

L’allenatore, così, approda nel suo nuovo club avendo già studiato da tempo i suoi giocatori. Ha strappato un contrattone da due milioni netti per tre anni e ha per le mani un gruppo che necessita sì di importanti interventi sul mercato ma che ha almeno 10-12 giocatori interessanti, con dei valori importanti (come dimostra il tetto ingaggi) e con delle potenzialità forse inespresse a causa di un vortice di negatività. La squadra, come l’allenatore non manca di ricordare alla sua presentazione ufficiale, arriva da un diciassettesimo posto: peggio di così è difficile fare e non ci sono grandi aspettative. L’allenatore, allora, ha tutto da guadagnare, non solo dal punto di vista economico: risollevare il Toro, con l'aiuto di tutti, è missione fattibile. Difficilmente Juric non migliorerà i risultati delle ultime due stagioni. Il Torino è un possibile ulteriore trampolino di lancio per la sua carriera: qui potrà dimostrare di meritare un'opportunità in un top club, oppure aprire un ciclo duraturo in granata.

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