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Tutti uniti per quattro giorni

Editoriale / Per il Torino conta solo la vittoria con il Brescia, anche l’ambiente intorno alla squadra faccia la sua parte

Gianluca Sartori

"Il derby in casa Juventus, con la prevedibilissima stesa inflitta da Ronaldo e soci, è passato. Chi ha voluto farlo ha avuto modo di contestare in modo civile e del tutto legittimo. Gli striscioni e i messaggi sono arrivati a destinazione. Ora però sarebbe bello che tutto l’ambiente Toro, almeno per quattro giorni, remasse dalla stessa parte. Scontro salvezza, partita della vita, finale mondiale: chiamatelo come volete, ma Torino-Brescia a questo punto assume i connotati della partita più importante dell’anno per i granata. La vittoria è il solo e unico risultato accettabile per Belotti e compagni al fine di arrivare all’obiettivo, la salvezza. Vincendo contro le Rondinelle, infatti, il Torino potrebbe anche trovarsi a +9 dalla zona retrocessione, a 7 giornate dalla fine. La permanenza in Serie A non si potrebbe ancora dire blindata, certo, ma per la squadra e i suoi tifosi sarebbe una bella boccata d’ossigeno.

"Ci sarà, ci dovrà essere il tempo delle spiegazioni, dei dibattiti, degli esami di coscienza, dei processi. Ma non è questo. Al di là di provocazioni, paranoie di vario tipo e ragionamenti contorti che rientrano nella categoria del tafazzismo, chi vuol bene al Torino non può che augurarsi la salvezza di questa squadra. I punti dovranno farli l’allenatore e i giocatori ma l’ambiente circostante può aiutare nonostante si giochi a porte chiuse. Per esempio, evitando da qui a mercoledì 8 critiche non costruttive, polemiche sterili, sfoghi inutili sui media e sul web. Tutti uniti per quattro giorni: ingenuo pensarlo, ma sarebbe bello potesse accadere.