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Gazzi a TN: “Ai tifosi garantisco che i calciatori percepiscono cos’è un derby”

Gazzi, Torino, Fiorentina, Coppa Italia, formazioni, Le pagelle di Torino-Empoli
In esclusiva su Toro News le parole dell'ex mediano, oggi collaboratore tecnico alla Feralpi. Lui era in campo il 26 aprile 2015, il giorno dell'ultima vittoria granata in un derby
Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 

Dal 2012 al 2016 ha vestito la maglia del Toro. Non è stato il giocatore più appariscente ad aver vestito la maglia granata, ma è stato indubbiamente un umile mediano che con il granata addosso si è tolto grandi soddisfazioni assicurandosi un posto nel cuore dei tifosi del Toro. Alessandro Gazzi, oggi componente dello staff tecnico della Feralpisalò (formazione all'esordio nel 2023/2024 in Serie B), era in campo il 26 aprile 2015, giorno dell'ultima affermazione del Toro in un derby della Mole, giorno dell'unica vittoria del Toro nel nuovo secolo contro la Juventus. In esclusiva su Toro News l'ex giocatore, grande amante della letteratura, analizza i temi cardine di questa settimana diversa da tutte le altre sotto la Mole. Tra l'altro, Gazzi è stato vice allenatore dell'Under-17 granata non più tardi di qualche mese fa, prima di accasarsi alla Feralpisalò.

Buongiorno Alessandro. Oggi è nello staff tecnico della Feralpisalò in Serie B. Com'è iniziata questa nuova esperienza?"Si tratta di un'esperienza totalmente differente rispetto a quella da calciatore, ma il filo conduttore è il calcio e quindi anche quest'avventura mi sta divertendo tantissimo. Direi che è un'esperienza altamente formativa. Faccio tutti i giorni quello che mi piace: è uno sforzo piacevole che mi rende contento". 


Tra l'altro lo sta facendo in un campionato di primo piano come la Serie B."Sì, a buonissimo livello in una società ambiziosa e ben strutturata come la Feralpisalò". 

Parliamo di derby. Fa strano dire che lei era in mediana nell'ultimo derby vinto dal Torino: era il 26 aprile 2015. Qual è il primo ricordo di quel pomeriggio?"Ricordo che fu un'annata particolare perché eravamo reduci dal cammino in Europa League. Si respirava nell'aria la voglia di portare a casa, in un modo o nell'altro, il derby. Abbiamo vinto 2 a 1 una gara nella quale abbiamo avuto un pizzico di fortuna. Fu la ciliegina sulla torta di un'ottima annata. Era l'ultima partita di cartello e ci togliemmo una bellissima soddisfazione. Ricordo proprio la voglia di fare bene in quella gara". 

Perché il Toro ha fatto così fatica a imporsi sulla Juventus negli ultimi tre decenni?"Il derby è sempre una partita molto sentita dai tifosi. Chi vive a Torino sente la rivalità e nota la difficoltà storica nel portare a casa il derby. Ciò si è verificato negli ultimi trent'anni, prima non funzionava così. Il derby di Torino è davvero diverso dagli altri perché ci sono di fronte due ideologie differenti. Anche i calciatori, lo posso testimoniare, sentono il derby perché si percepisce la responsabilità della partita. Per varie ragioni è un derby con un disequilibrio su più fronti e non soltanto tecnico o tattico, ma anche culturale". 

gazzi

Il mondo granata carica troppo la sfida contro la Juventus? Questo può essere un ostacolo?"Ho sempre percepito il derby come una responsabilità motivante. Giochi contro una squadra che ha una storia enorme. Ho sempre visto il derby come una sfida stimolante, che andava al di là del concetto di derby. Il trasporto dei tifosi è sempre stato un valore aggiunto, non un ostacolo. Prima dei derby mi hanno trasmesso grandi motivazioni". 

Il Toro è fatto di momenti: uno dei più iconici riguarda il 4 maggio, le commemorazioni di Superga. Come ha vissuto quella giornata così particolare da giocatore granata?"Conoscevo la storia del Toro, ma non così bene. Quando ho imparato a conoscere l'ambiente e tutti gli aspetti che circondano il mondo granata, mi sono entrati dentro alcuni concetti. Li percepisci da semplici sguardi dei tifosi. Per me è stato un motivo di accrescimento ulteriore per comprendere meglio i bisogno di tifosi e la loro affezione nei confronti del Toro. Ho imparato tanto e ho apprezzato la storia del Toro".   

Cosa si aspetta sabato sera tra il Torino di Juric e la Juventus di Allegri?"Spesso esce una partita nervosa dal punto di vista emotivo. Le emozioni frenano un po' le componenti tecnico-tattiche. Sarà il solito derby: una squadra parte favorita ed è la Juventus, l'altra cercherà lo scalpo".

Cosa direbbe ai suoi ex colleghi granata prima di scendere in campo?"Direi a tutti i giocatori del Toro di divertirsi e di godersi ogni singolo istante della partita. Devono godersi appieno le emozioni del derby per immedesimarsi nelle emozioni che provano ogni volta i tifosi". 

Un giorno la potremmo rivedere al Toro?"Già l'anno scorso la mia traiettoria si è incrociata con quella del Toro, vedremo in futuro. Al momento preferisco lavorare con i grandi, quindi al di fuori del settore giovanile. Al Toro resto legato, vedremo". 

 

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