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Luca Pastine: “Sirigu resta uno dei migliori in Italia, ma deve ritrovare serenità”

Esclusiva TN / Le parole dell’ex portiere del Torino e del Genoa, nonché ex compagno di squadra di Davide Nicola

Andrea Calderoni

Ex compagno di squadra di Davide Nicola, Luca Pastine è stato portiere sia del Torino che del Genoa e vivrà sabato alle 15 la sua personale sfida da doppio ex. Proprio a Genova ha incrociato sulla propria strada l’attuale allenatore del Torino. Con la maglia granata oltre 70 presenze in carriera. In totale per Pastine, oggi cinquantenne, sono state 35 le apparizioni in Serie A alle quali si aggiungono le 41 in Serie B.

Buongiorno Luca, cosa dobbiamo attenderci da Torino e Genoa sabato alle 15?

“Entrambe le squadre hanno cambiato allenatore. Il Genoa è sicuramente più avanti con Ballardini, avendo esonerato Maran prima rispetto a quanto fatto dal Torino con Giampaolo. Inoltre, Ballardini essendo alla quarta esperienza con il Grifone conosce molto bene l’ambiente che lo circonda. Nicola è partito con il piede giusto. Le tre rimonte dimostrano il suo carattere tenace. Penso che il Torino possa raggiungere il traguardo della salvezza. Tra l’altro ci tengo a fare un grande in bocca al lupo a Davide. È stato un mio compagno di squadra, lo conosco benissimo”.

Si aspettava che il suo compagno di squadra Davide Nicola sarebbe diventato un allenatore molto apprezzato in Serie A?

“Davide è stato anche mio compagno di camera, non solo di squadra. Molto spesso si parlava di calcio, di tattica e di spogliatoio e si capiva che aveva una visione molto profonda. Quello che ha fatto finora gli sta dando ragione e merita assolutamente il palcoscenico che sta calcando”.

Un tema caldo in casa Torino riguarda Salvatore Sirigu. Da ex portiere come spiega l’involuzione dell’estremo difensore sardo rispetto alle ultime due meravigliose stagioni?

“Il calo di Sirigu è dettato da una serie di fattori. Stanno incidendo alcuni episodi sfortunati di campo che lo riguardano da vicino. E poi, grazie alle prestazioni straordinarie degli ultimi due campionati, le aspettative riposte in Sirigu dall’intero ambiente granata sono cresciute esponenzialmente. È divenuto un uomo immagine del Torino ed è stato molto responsabilizzato per questo motivo. Aggiungo che, ma questa è una mia supposizione, ci possono essere stati degli screzi con il precedente allenatore o con la società. È chiaro che il portiere, più di qualsiasi altro giocatore, deve entrare in campo sereno e tranquillo, altrimenti balzano all’occhio immediatamente i difetti”.

 BENEVENTO, ITALY - JANUARY 22: Gianluca Lapadula of Benevento reaches for the ball ahead of Salvatore Sirigu of Torino during the Serie A match between Benevento Calcio and Torino FC at Stadio Ciro Vigorito on January 22, 2021 in Benevento, Italy. (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

A Bergamo era chiamato a fare di più sui tre gol incassati?

“Sul secondo poteva fare di più, ma ha inciso anche la sfortuna. È andato oltre il palo in chiusura. Io alleno a livello giovanile e quando andiamo ad analizzare i gol troviamo sempre qualche pecca. Le scoviamo perché le immagini che vediamo sono rallentate. La palla dal vivo ha un’altra velocità. Quello che dal replay ci sembra un tempo lungo, è in realtà molto più breve. E quindi tanti piccoli errori dei portieri sono dettati da questo brevissimo tempo di reazione che hanno a disposizione. Non dobbiamo dimenticarci che Sirigu resta uno dei migliori portieri italiani”.

Dunque, Sirigu non rischia l’Europeo.

“Se riuscirà a finire bene la stagione, a sistemarsi mentalmente e a salvare il Torino, allora Sirigu ci sarà all’Europeo. Secondo me, in Nazionale ci vuole il portiere più forte del momento, quindi Donnarumma. Un giovane di prospettiva e poi un portiere di esperienza che nel caso del bisogno sarebbe pronto a fronteggiare una situazione complicata. Ecco Sirigu ha quella maturità che gli permette di gestire le pesanti pressioni che si vivono in manifestazioni importanti come un Europeo”.

“Un gesto assolutamente nobile. È un gesto che mette in mostra le qualità umane di Belotti. La correttezza e la sportività in un calcio sempre più simulato sono cosa rara. Quando un calciatore si comporta in modo equo, va applaudito perché dimostra che nel tanto vituperato mondo del calcio esistono ancora i valori”.