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Esclusiva

Schwoch a TN: “Sanabria? Avere il posto assicurato l’ha aiutato a sbloccarsi”

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Le parole in esclusiva dell'ex giocatore del Torino (stagione 2000/2001) che domenica ha commentato per DAZN il match tra i granata e il Monza
Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 

Stefan Schwoch ha commentato per l’emittente DAZN il match interno del Torino contro il Monza di domenica 7 maggio. Il pareggio è apparso un po’ stretto per i granata. In esclusiva su Toro News l’ex giocatore del Torino (per lui una stagione, la 2000/2001 in Serie B; 38 apparizioni complessive e ben 16 gol in tutte le competizioni) analizza la gara e parla della crescita di Antonio Sanabria.

Buongiorno Stefan. Dalla cabina di commento come ha visto il Torino contro il Monza? “Il Torino ha giocato bene, ha pressato e costruito. Nel primo tempo è stato in pieno controllo della partita e meritava qualcosa in più. I granata sono stati penalizzati dal mancato fischio del calcio di rigore su Ricci; per me, era evidente, anche perché Ricci non aveva nessun guadagno dal lasciarsi cadere”.

Chi l’ha convinta di più tra i granata in questa stagione? “Sono tanti i giocatori importanti. Buongiorno è cresciuto tanto con Juric in questi due anni. E poi ci sono Schuurs, Vlasic, Miranchuk, Ilic, Ricci. Il Torino ha fatto bene a investire su questo tipo di giocatori, molti dei quali sono giovani e di prospettiva”.

E poi c’è l’uomo del momento: Sanabria. In cosa è migliorato? “Mi sembra migliorato in fase di costruzione del gioco, sa aiutare benissimo i suoi compagni. Riesci a lavorare bene spalle alla porta e propone anche ottime sponde, ora riesce anche a girarsi e a trovare con facilità la porta. Vede tutte le zone della porta, soprattutto il primo palo. Sa calciare bene e contro il Monza l’ha confermato. Sanabria è cresciuto nei movimenti, negli appoggi e nel gioco corale”.

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La partenza di Belotti in estate e le lunghe fasi ai box di Pellegri possono aver aiutato psicologicamente Sanabria? “Ci sono giocatori che sentono la pressione dei compagni. Sanabria, sentendosi più tranquillo, sta giocando con la testa più sgombra. Avere il posto quasi assicurato lo ha aiutato: secondo me, l’ha liberato di un peso e adesso si può esprimere meglio in campo. In tal senso, l’esplosione di Sanabria sotto porta è concisa con la lunga assenza di Pellegri”.

Il Torino poteva ambire a qualcosa di più? “Tolte le prime sei (Napoli, Juventus, Lazio, Inter, Milan e Roma), il Torino può ambire per valore attuale della rosa al settimo o ottavo posto. Per fare qualcosa di meglio devi trovare l’annata giusta senza errori, ma la perfezione è difficile da raggiungere. Davanti al Torino al momento non ci sono squadre inferiori, quindi i granata sono in linea con le aspettative. Il materiale umano a disposizione rispecchia la classifica dei granata. Poi, è chiaro che una piazza gloriosa come quella di Torino vorrebbe qualcosa in più; però, non bisogna mai perdere il contatto con la realtà”.

Cosa si attende dal match di Verona con l’Hellas? “Il Verona è una squadra che sta bene. Ha fatto una grande rimonta. Fino a due mesi e mezzo fa era dato per spacciato. Domenica scorsa per la prima volta si è trovato fuori dalla zona retrocessione e quindi è in piena fiducia. Il Torino dovrà essere bravo a trovare le motivazioni giuste per affrontare un avversario ostico e carico per il finale di stagione”.

Un’ultima domanda sul 4 maggio. Che cosa può aver provato un ragazzo come Buongiorno di fronte alla lapide degli Invincibili? “Per lui è stato un momento particolare e di orgoglio personale. Penso che sia stata una giornata che difficilmente dimenticherà. Se deciderà di rimanere nel Torino, sarà destinato a vivere molte altre giornate così. Per un ragazzo cresciuto nel Torino leggere quei nomi dev’essere unico. Io non sono cresciuto nel Torino ma ho avuto la fortuna di giocarci e un anno ho partecipato alle manifestazioni del 4 maggio a Superga. Sono state sensazioni strane. Quando sono arrivato a Superga mi sembrava di entrare in un tempio”.