Quale è stato il suo ruolo negli accordi? "Io sono il Direttore del personale del gruppo e quindi mi occupo dei valori di squadra. Il mio ruolo è quello di presidiare: seguo un certo tipo di approccio con la leadership gentile. Il mio ruolo, quindi, è stato quello di presidiare i valori portati dalla nostra azienda. Per quanto riguarda il fatto che io sia tifoso del Torino, è stato quello di applaudire la decisione e di far presente l'importanza di una squadra, che, magari senza i tifosi a ricordarlo sarebbe dimenticato, ha una storia gloriosa".
A proposito di valori, qual è il giudizio sulla scelta di Buongiorno? "Questa è stata una scelta che ridà essenza al nostro essere granata. Secondo me, ha reincarnato quello che noi vorremmo da tutti i giocatori, cioè non essere dei mercenari ed andare a mitigare gli interessi economici con la passione. La scelta di Buongiorno è antistorica: è una meraviglia. Nel momento in cui abbiamo un CT della Nazionale che va in Arabia noi abbiamo un ragazzo che dice: "Sono torinese, tifo Toro e resto qui", questo è il sintomo che possiamo fare ancora qualcosa come Torino".
Un voto sul mercato in generale? "Fortuitamente con la grinta di Juric e l'intelligenza di qualche giocatore, che nello spogliatoio conta, con l'arrivo di Zapata darei un bel 7. Adesso il rientro di Vlasic è un'altra chicca e Radonjic, se trova continuità, è un campione. Quest'anno, se l'ambiente dà fiducia, è l'anno dell'Europa".
Ha fiducia nei confronti di Juric? "Totale! Non mi sgridi nessuno, ma, se mentre con il Presidente ho avuto una dialettica sempre forte perché lo vedevo legato ad interessi più meramente economici, Juric, secondo me, è il nostro salvatore. Io sono un grande fan di Juric francamente".
Il modulo sarà il 3-4-1-2 con due punte? "Si, io penso che giocherà Sanabria, più arretrato, e Zapata, esperto a fare reparto. E, secondo me, ne vedremo delle belle".
Un pronostico su questa stagione? "Fatemi fare il sognatore: Europa possibile e protagonisti in Coppa Italia, con un po' di fortuna".
E quali potrebbero essere le avversarie del Torino in campionato? "Ci dobbiamo parametrare a fare il percorso dell'Atalanta che ce l'ha fatta. Noi abbiamo più storia e potremmo farcela. Secondo me, dovremmo confrontarci con Atalanta e Fiorentina. Poi, c'è un gruppo che oggettivamente va via, formato dalle due milanesi e da un'altra con la maglia a strisce, che non cito perché non so se esista (ride ndr), e poi Lazio, che ha più esperienza, e altre. Ma noi dobbiamo fare bagarre giocandocela con Fiorentina e Atalanta: giocare un bel calcio e star lì, cercando di piazzarci prima di loro, magari arrampicandosi fino al quinto posto".
Addirittura? "Si, io ci spero: vorrei passare da uno strutturale essere decimi, per un motivo o per un altro, al tornare a crederci. Zapata è un grosso acquisto".
Un pronostico sulla prossima gara con la Salernitana? "Sarà un banco di maturità. A parte la simpatia verso i campani derivata dall'essere granata come noi, bisogna vincere".
Quanto può incidere la leadership gentile nel calcio e nel Toro?"Spero che la leadership gentile, di cui io parlo, che in fin dei conti è tenere insieme risultato, motivazione e benessere, sia il mantra per il Toro. Le squadre che hanno motivazione e che si trovano bene, vivendo lo spogliatoio in modo sereno, è chiaro che vanno oltre i propri limiti tecnici. Quante volte abbiamo visto i Ranieri fare bene in Inghilterra con il Leicester? E quante volte abbiamo visto fare il salto di qualità stando bene insieme? Ecco, spero questo sia il modello da seguire: risultato, motivazione e benessere".
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