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A Superga la nuova gigantografia degli Immortali: “Il Grande Torino vivrà per sempre”

L'evento / È posizionata al fianco della Lapide commemorativa come quella precedente, che però non raffigurava Franco Ossola e altri caduti

Gianluca Sartori

Evento a tinte granata oggi a Superga, dove è stata inaugurata una nuova gigantografia del Grande Torino. È posizionata al fianco della Lapide commemorativa come quella precedente, che però non raffigurava Franco Ossola e altri caduti. In quella attuale vengono ricordati tutti gli occupanti dell’aereo che precipitò sul Colle nella Tragedia del 4 maggio 1949. In occasione della scopertura, il presidente del Museo del Grande Torino, Domenico Beccaria, ha suonato la mitica trombetta di Oreste Bolmida (“su autorizzazione del direttivo del Museo”, la sua precisazione). Soprattutto, Claudio Sala - capitano del Torino dal 1975 al 1980 - ha letto i nomi dei Caduti.

La cerimonia, che ha visto una celebrazione liturgica all’interno della Basilica officiata dal padre spirituale granata Don Riccardo Robella, è stata organizzata dall’associazione ToroMio in collaborazione con il Circolo Soci Torino FC 1906 e ha visto la partecipazione di numerosi ospiti importanti a partire dalla sindaca di Torino, Chiara Appendino, e dal direttore generale del Torino FC Antonio Comi. Presenti anche Renato Zaccarelli e Angelo Cereser. “Il Grande Torino è patrimonio della città e fa parte del nostro presente, del passato e del futuro. Ci impegniamo e ci impegneremo per mantenere viva la sua memoria”, ha detto Appendino.

Durante la conferenza stampa organizzata sul retro della Basilica, il presidente di ToroMio, Guido Regis, ha colto l’occasione per illustrare la genesi dell’evento e anche per parlare del tema relativo all’azionariato popolare nel mondo del calcio, campo in cui l’associazione è attiva da anni. “In Germania quasi tutte le società sportive, con alcune rare eccezioni, non sono di proprietà di un imprenditore unico ma associazioni di tifosi detengono un pacchetto di maggioranza superiore al 50 per cento delle azioni - ha detto Regis -. Ne è un esempio il Bayern Monaco, dove 300mila soci sono riuniti in una associazione che detiene il 70% delle azioni, con soci di minoranza quali Adidas, Audi e Allianz. In quel Paese i club hanno compreso che affiancarsi alle associazioni del territorio determina fidelizzazione e ritorno economico. I tifosi contribuiscono economicamente alle sorti del club e sono sempre molto legati al club a prescindere dai risultati distribuiti risultati economici. Qui in Italia qualcosa si muove: ToroMio, grazie ai giuristi della sua associazione, ha redatto una proposta di legge ed è stata accolta a Palazzo Chigi in tre occasioni dagli allora sottosegretari allo Sport Giorgetti e Valente. Intendiamo promuovere e diffondere, tra i tifosi granata e non solo, il messaggio per il quale modelli di partecipazione dei tifosi nelle società sportive sono applicabili anche in Italia, come accade ad esempio nel Parma”.