Così il presidente del Museo del Grande Torino, Domenico Beccaria: “Il contenuto del Museo, che è a Villa Claretta, non vede l’ora di essere trasferito al Filadelfia. Ma ci sono delle operazioni burocratiche di mezzo. Un anno per la progettazione, un paio di anni per la realizzazione, mentre la ricerca dei contributi può procedere di pari passo con la progettazione. A tal proposito siamo ben lieti di ricevere ogni tipo di aiuto da qualsiasi persona di buona volontà. Sarebbe bello inaugurare il Museo al Filadelfia il 3 dicembre 2026. Da parte nostra siamo prontissimi, non vediamo l’ora di trasferirci. Abbiamo tante cose oggi non esposte che troverebbero una bella collocazione nel contenitore nuovo. Dovremo però trovare una quadra. Oggi il Museo è gestito totalmente dai tifosi ma non possiamo pensare di continuare in questo modo. Ci vuole un coinvolgimento del Torino, serve una soluzione soddisfacente di tutti per allestire una cosa migliore possibile. Al di là di tutte le diversità di opinioni, che nascono dal fatto che proveniamo da direzioni diverse, sicuramente abbiamo sia noi che il Torino l’obbligo morale di fare la cosa migliore possibile per rendere onore alla storia di una squadra che ha una storia unica nel panorama calcistica mondiale”.
Asvisio ha proseguito così circa altri argomenti relativi al Filadelfia. “Abbiamo sviluppato un accertamento tecnico-preventivo per capire se ci fossero stati errori nella progettazione dell’impianto delle vele. Al momento l’accertamento ha determinato che ci sono stati alcuni errori dei costruttori in alcuni dei manufatti originari. Nel frattempo, il Torino FC ha deciso di portare avanti in autonomia il ripristino del sistema di oscuramento dello stadio”, installando un nuovo dispositivo di vele mobili da qualche mese a questa parte.
Sull’apertura del cortile del Filadelfia ai tifosi, così Asvisio: “Abbiamo richiesto al Torino così come è nello statuto della Fondazione l’utilizzo dei cortili del Filadelfia. Abbiamo ricevuto una apertura di massima del Torino. Per sviluppare correttamente l’attività abbiamo fatto fare i corsi per gli steward ai volontari. A breve dovremo avere da parte dei Vigili del Fuoco le relative attestazioni, così completeremo quell’iter e capiremo col Torino come poter gestire l’apertura dei cortili. Questione di poche settimane”. Infine, si è parlato anche dell’attività del restauro di uno dei monconi storici, attualmente portato avanti a sue spese dalla Fiammengo Federico: “Un’attività molto importante nata grazie alla grande disponibilità dello sponsor, che sta facendo un ottimo lavoro, alla collaborazione del Circolo Soci Torino FC, e soprattutto grazie all’attività della Fondazione, che con il suo consigliere Angelo Cereser si è molto data da fare perché avvenisse quello che stiamo vedendo”.
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