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Toro, parola ai club: “Manca un progetto, a Cairo non interessa migliorare”

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Tre domande sulla situazione in casa granata, dall’altra parte del microfono tre presidenti di Toro Club in giro per l’Italia

Beatrice Andreello

Tre domande, tre pareri e un dibattito sulla sconfitta del Torino contro la Juventus - martedì 28 febbraio - ed uno sguardo al futuro. Torna “Parola ai Club”: il format pensato da Toro News per dare voce ai Club granata sulla prima e più importante testata giornalistica online dedicata al Torino FC. Tre diversi presidenti di tre Toro Club sparsi in giro per l’Italia sono i protagonisti di questo format. Per questa puntata parola a Stefano Guardinceri (Toro Club Casalpusterlengo), Dante Catini (Toro Club Teramo “Anima granata”) e Maria Rosa Mascheroni (Toro Club Castagnole Monferrato “Leo Junior”).

Nel derby è arrivata ancora una volta una sconfitta. Qual è il vostro giudizio?

Guardinceri - “Ottimo primo tempo e grande partita per quel che siamo. Ma il Monza al primo anno di serie A ha vinto due volte con i gobbi, noi non ci siamo riusciti in quasi vent'anni di presidenza. Purtroppo derby mai vicini e combattuti come eravamo abituati prima di questo presidente. Non vedo più lo spirito granata, grinta, tremendismo, sangue agli occhi, voglia di lottare su ogni pallone. Salvo ben pochi giocatori in vent'anni. Ci mancano le fondamenta. Gente che conosca la nostra storia e che abbia nel suo DNA un minimo di granatismo. Mancano una Primavera prima ed una prima squadra poi, per essere il nostro caro vecchio Toro. Soprattutto manca una società degna di esserlo per noi!”.

Catini - “Il mio giudizio è molto negativo. Il risultato, alla fine, è il risultato di tutto ciò che c’è dietro, è una conseguenza di come la società agisce. Una vittoria in 20 anni e una media punti contro la Juve più bassa di altre squadre, più piccole, in Italia la dicono lunga sulla situazione del gruppo”. 

Mascheroni - “Non avevo tante speranze fin dall’inizio. Nonostante la Juve sia in un punto relativamente basso della classifica a causa di provvedimenti giudiziari e non calcistici, il divario tra le due squadre è molto ampio per qualità tecnica. Non mi aspettavo grandi risultati, ma il tifoso ci spera un po’ sempre. Serve, però, essere consapevoli delle proprie capacità. Ovviamente è l’ennesimo derby perso, ed è il risultato di progetti non portati a termine e della mediocrità della società”.

 

Juric ha spiegato le sue condizioni per restare al Toro: vi aspettate che la società le esaudisca?

Guardinceri - “Assolutamente no. Purtroppo. Vero che Juric faccia fare plusvalenze al presidente ma si spenderanno 30 mln circa per riscattare Vlasic e Miranchuk senza che a qualcuno non frulli per la testa di vendere Schuurs? Senza contare altri 15 milioncini circa per Ilic. In totale da quanto leggo sarebbero circa 43 milioni. Mi scappa da ridere, poveri illusi. Quando mai? Se ogni anno andiamo con giocatori in prestito oppure a saldo non andremo da nessuna parte. Serve un progetto, quello che non c'è! Questi presupposti faranno scappare Juric”. 

Catini - “La società ha dimostrato la sua pochezza. Le richieste di Juric sono legittime, ma penso che la società non le soddisferà. Sì, effettuerà dei piccoli interventi per dimostrare l’impegno, ma Cairo non ha mai mostrato interesse nel far crescere il Toro, e la società in sé”. 

Mascheroni - “Probabilmente neanche una, forse qualcuna, ma non lo accontenterà fino a tal punto da farlo restare. Così facendo, ci sarà l’alibi del “non è voluto restare”, come è successo già per molti calciatori in passato. Dalla società non traspare, e non arriva, nessun interesse in un miglioramento”.

 

L’avvicinamento al Derby è stato caratterizzato da un Filadelfia strapieno: come andrà coltivato questo entusiasmo?

Guardinceri - “Il Fila dovrà rimanere aperto, certamente molto di più. All'interno però ci devono essere i nostri ragazzi o perlomeno ragazzi che possano capire cosa sia il Toro e che siano onorati di indossare la nostra gloriosa maglia. Ci vuole gente da Toro anche in società per aiutare chi c'è a crescere granata dentro, a capire cosa vogliamo noi tifosi in campo. Non ci basta che 15/16 ragazzi corrano in un campo di calcio perché noi tifosi vogliamo tornare ad essere il Toro. Rivolgiamo il nostro DNA ed il Fila è indispensabile. Ma se poi abbiamo uno/due Primavera e 24 stranieri chi può far capire loro cosa siamo? Che colpa ne hanno se non conoscono nulla? Intendo dire che il Fila aiuta ma da solo non basta! Non aiuta nemmeno la Primavera via da Torino.... E manca, non mi stancherò mai di dirlo, una società che voglia far proseguire i nostri sacri valori! Forza Toro". 

Catini - “Io sono il presidente di un Toro Club di Teramo, che è lontano da Torino, ma ai derby in casa siamo sempre stati presenti. Il Filadelfia dovrebbe rimanere aperto tutti i giorni, non una volta a settimana come contentino. Sono d’accordo sulle dichiarazioni di Pecci e Juric, e bisognerebbe rivedere alcune posizioni all’interno del Torino, a partire dall’organigramma: non c’è un profilo che insegni ai ragazzi cos’è il Toro e cos’è il Derby. È una società con delle lacune, tra i tifosi non c’è nessuna fiducia in Cairo, e lo si percepisce”. 

Mascheroni - “Diciamo che la società è stata obbligata ad aprire il Filadelfia dalle azioni dei propri tifosi, come l’apertura del cortile. Avrebbero preferito agire diversamente. Se le cose non peggiorano, il Filadelfia dovrebbe rimanere aperto, e se la società deciderà di lasciarlo aperto sarà per avere dalla sua parte i tifosi, in modo che non possano ricevere nessun tipo di critica o protesta”. 

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