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10 maggio 1998: quando il Torino perse a Castel di Sangro

Memorie / In Abruzzo una brutta pagina della storia granata. Più recentemente ci sono stati i k.o. del campionato con Lerda e i recenti tonfi con Atalanta e Lecce

Andrea Calderoni

Correva l’anno 1998 quando il Torino incappò in una delle sconfitte più clamorose della sua ultracentenaria storia. Il 10 maggio di quel campionato di Serie B, concluso al quinto posto con annessa sconfitta nello spareggio promozione contro il Perugia (entrambe le formazioni avevano totalizzato 62 punti al termine della regular season), i granata in Abruzzo in provincia de L’Aquila contro la favola Castelsangro persero 2 a 1. Si legge su La Stampa del giorno dopo: “Le follie del Toro ridanno un po' di fiato alle speranze, esilissime, di salvezza del Castel di Sangro. Un Toro irriconoscibile ha perso, meritatamente, una partita facile solo sulla carta. Un po' la supponenza di affrontare l'ultima della classe, falcidiata da squalifiche e infortuni, un po' la mancanza di idee per l'assenza contemporanea di due registi, Brambilla e Ficcadenti, e molto per autolesionismo, leggi l'incredibile papera di Bucci sul tiro-cross di Zilic che ha portato in vantaggio i sangrini, i granata hanno frenato bruscamente la loro corsa verso la serie A”.

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PARTITA AMARA – Una fotografia perfetta di quel che accadde quel pomeriggio davanti a poco meno di 4mila spettatori contro un Castelsangro destinato a retrocedere da lì a qualche settimana (ultimo posto con 30 punti, a meno 6 dal Padova). Allenatore del Torino era Edy Reja e in campo tra gli altri figuravano Bucci, Maltagliati, Asta, Ferrante, Lentini e Cravero (subentrato all’81’ sul punteggio di 2 a 0 per i locali). Il Torino, infatti, rischiò di tornare dall’Abruzzo senza nemmeno un gol all’attivo. L’1 a 2 fu firmato soltanto in pieno recupero da Carparelli dopo combinazione con lo stesso Cravero e Ferrante. Il Castelsangro, oggi in Promozione ma allora al secondo ed ultimo anno in Serie B, passò in vantaggio ad inizio ripresa con Zilic, su gentile concessione di Luca Bucci, e raddoppiò con Martino al 61’. Lo stesso Martino lasciò in 10 i padroni di casa a metà ripresa, ma nemmeno con il vantaggio numerico il Torino fu capace di recuperare il doppio svantaggio.

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ALTRE FIGURACCE – Nel decennio appena trascorso se si pensa ad una stagione disastrosa del Torino non si può non far riferimento all’annata 2010/2011. A certificare il tragico andamento di quel campionato in Serie B, chiuso all’ottavo posto fuori dai play-off, ci pensarono la prima giornata d’andata e soprattutto quella di ritorno. Il Varese sconfisse 1 a 2 all’Olimpico i granata il 23 agosto e poi annichilì 3 a 0 al “Franco Ossola” l’impalpabile banda di Franco Lerda. Il Torino quel anno rimediò tante altre brutte figure (k.o. interni con il Sassuolo e il Padova su tutti). Castel di Sangro, inoltre, ci fa tornare in mente anche due tonfi cocenti e per proporzioni mastodontici di questo disgraziato 2020: il 0 a 7 casalingo con l’Atalanta e il 4 a 0 del “Via del Mare” di Lecce.

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