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Dionisi imbriglia Juric: il croato non è lucido nella gestione dell’attacco

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Il confronto tra i tecnici protagonisti del match dell'Olimpico-Grande Torino vinto 0 a 1 nel finale dal Sassuolo

Andrea Calderoni

Un passo indietro di tutto il Torino permette al Sassuolo di risollevarsi e di passare all'ultimo minuto di recupero. Il finale di gara del Sassuolo, dal 75' in avanti, è stato notevole e bisogna dar merito ad Alessio Dionisi di aver scelto gli interpreti giusti per sfruttare al meglio l'ultimo segmento di gara. I granata sembravano in controllo del match e nel corso dei primi minuti della ripresa hanno preso stabilmente la metà campo neroverde. Gli acuti sono stati pochi ma il Torino appariva sempre prossimo a premere sull'acceleratore per affondare il colpo. Così non è accaduto e il Sassuolo nel finale ha rispedito al mittente i vani tentativi granata vincendo la contesa grazie al colpo di testa in anticipo su Buongiorno del neo entrato Alvarez. Se Dionisi ha vinto grazie ad alcune scelte oculate e ben studiate nel corso dei 90', invece Ivan Juric, di ritorno dalla polmonite, è apparso meno lucido e coerente di altre volte.

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Torino, il 3-4-2-1 fuori dagli schemi non ha funzionato

Il tecnico croato ha snaturato il suo Torino modificando quel suo 3-4-2-1 ormai divenuto marchio di fabbrica. Ha proposto una falsa punta come Seck tenendo in panchina sia Sanabria sia Pellegri, poi nel secondo tempo ha tolto Radonjic e Seck per far entrare proprio i grandi esclusi Sanabria e Pellegri. In un colpo solo quindi sono state messe due punte (Sanabria ha agito un po' più da collante, Pellegri più da prima punta), il che è alquanto inosuale per il Torino dell'ultimo biennio e per la filosofia professata fin qui da Juric. Il tecnico di Spalato ha spiegato così l'impiego di Seck dal 1': "Non era centravanti, volevo creare spazio per Vlasic come in occasione del gol. Era gol regolare per un centimetro. Pensavo che potesse essere una buona tattica far inserire Vlasic in mezzo ai due centrali" (LEGGI QUI). Ha provato perciò a mischiare le carte perché nella sua testa il modo per fare male al Sassuolo era molto chiaro e semplice, ma la strategia non è stata ben recepita dalla squadra. Nel tentativo di cancellare il brutto primo tempo in fase offensiva Juric ha sconfessato se stesso puntando sulle due punte. Forse è stato questo il suo principale errore della serata: cercare di uscire dalle difficoltà senza la necessaria lucidità, quella che a una squadra ancora in una fase embrionale serve.

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Sassuolo, prestazione intelligente: evitate le seconde palle del Torino

Se nel passato campionato le due prestazioni contro il Sassuolo erano state tra le migliori del Torino, invece ieri sera, sabato 17 settembre, la performance è stata una delle peggiori. Le assenze in casa Torino si sono fatte sentire (Juric ha insistito su Rodriguez e Vojvoda, ma non si può dimenticare Ricci, l'unico in grado a centrocampo di garantire delle geometrie definite) soprattutto in fase di costruzione. Gli errori di misura in appoggio sono stati innumerevoli e non hanno mai permesso alla manovra di decollare. Nemmeno chi è stato pescato dalla panchina ha lasciato il segno: né i due attaccanti sopra menzionati né tanto meno Aina apparso più arruffone del solito. In tutto questo, come anticipato, va dato merito al Sassuolo di aver giocato una partita intelligente. Dionisi sapendo che sulle seconde palle il Torino è maestro, ha fatto costruire dal basso i granata e così ha evidenziato ancor di più le assenze in primo luogo di Rodriguez e Ricci. I padroni di casa hanno iniziato ad accumulare errori nei passaggi fin dai primi minuti e la difesa del Sassuolo ha avuto buon gioco.

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