Il Torino cade a Genova in un Marassi "bollente". Tra le sentenze più importanti e significative del match, in cui i granata sono usciti sconfitti con il risultato di 2-1, la totale disfatta nei testa a testa. La squadra allenata da Juric infatti ha messo in campo una grinta fuori dal comune, riuscendo ad ottenere l'agognata salvezza con una giornata di anticipo. Se per i rossoblu le motivazioni di certo non mancavano, non si può dire lo stesso del Toro che - dopo il derby - ha dimostrato di avere esaurito benzina e stimoli. Dopo la disfatta casalinga di domenica scorsa contro il Napoli, i granata hanno dunque ripetuto la "figuraccia" offrendo una prestazione non all'altezza della situazione. I padroni di casa infatti sono stati tutt'altro che incontenibili, ma il Torino - non pervenuto sul terreno di gioco - ha fatto addirittura peggio non rendendosi mai realmente pericoloso dalle parti di Lamanna. I due faccia a faccia che il match presentava erano quelli tra Baselli e Veloso (cervelli dei rispettivi centrocampi) e Boyé e Simeone, in un duello tra due talenti ex-River. Come si può evincere dal risultato dell'incontro i due rossoblu sono stati superiori, anche se il precoce infortunio di Baselli ha fatto fortemente pendere l'ago della bilancia dalla parte dei padroni di casa.
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Genoa-Torino 2-1: Simeone e Veloso non perdonano, Boyè non pervenuto
Testa a testa / Il grifone stende i granata vincendo tutti i testa a testa dell'incontro. Ma quell'infortunio di Baselli...
Uno dei duelli principali che si era creato inevitabilmente sul rettangolo verde era quello tra i due ‘registi’ delle rispettive formazioni: Baselli da una parte, Miguel Veloso dall’altra. In sostanza era dai piedi dell’azzurro e del portoghese che sarebbero dovuti passare i palloni più interessanti: e così è stato. Il numero 8 granata - che aveva iniziato la partita su buoni livelli - ha dovuto però lasciare prematuramente il campo a causa di un problema fisico. Il Toro ha così perso il "cervello" del suo centrocampo, e di conseguenza la bussola del match. Al contrario, il rossoblu è stato il faro dei suoi durante tutti i 90' grazie a geometrie, lanci eanche un assist decisivo a Rigoni che - al 32' - non ha dovuto fare altro che appoggiare da due passi il pallone dell'1-0. Il numero 44 del Genoa è stato autore di una prestazione autoritaria, confermando le indubbie qualità di cui è fornito e quel coefficiente di maturità ed esperienza che tanto è mancato al "grifone" nell'ultimo periodo. Qualche metro più avanti, si disputava invece il testa a testa tra talenti ex-River: Giovanni Simeone contro Lucas Boyé.
L'attaccante genoano - figlio del "Cholo" Simeone - stava attraversando un momento difficile. Dopo una prima metà di stagione caratterizzata da gol e ottime prestazioni, infatti il classe '95 aveva subito un'evidente flessione di rendimento dovuta anche ai molteplici cambi sulla panchina del Genoa. Con il ritorno del "padre putativo" Juric la rinascita: contro il Toro infatti è stata sua la rete del momentaneo 2-0. Un colpo di tacco quasi beffardo sulla linea di porta, dopo che un cross di Lazovic aveva lasciato sul posto Hart e tutta la retroguardia granata. Un gol che ha il sapore della rivalsa e che toglie parecchi pesi dalle spalle del ragazzo che nell'ultimo periodo - a causa anche di qualche problemino fisico - aveva rischiato persino di perdere il posto da titolare. Se il "Cholito" è riuscito a essere decisivo, non si può certo dire lo stesso di Boyé. Il talentuoso classe '96 infatti è stato autore di una prestazione piuttosto incolore, non riuscendo mai a rendersi pericoloso e sbagliando spesso e volentieri quegli spunti palla al piede che solitamente costituiscono il suo punto di forza. L'argentino, così come il Toro, è stato impalpabile e ha contribuito alla disfatta finale, in cui i granata sono parsi vittima sacrificale del Genoa sull'altare della corsa alla salvezza.
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