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Ilic, Okereke e Sanabria: le responsabilità di Juric nel pari con Di Francesco

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Di Francesco non ruba nulla sotto la Mole: ottima prestazione del suo Frosinone. Granata insufficienti per qualità e atteggiamento
Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 

Due numeri: 31 gol in 33 giornate, 14 gare senza reti all'attivo, due 0 a 0 nelle ultime due giornate. Questa sterilità offensiva inchioda lo staff tecnico del Torino, capitanato dalla coppia composta da Ivan Juric e Matteo Paro, alle proprie responsabilità. Va bene non prendere gol, però per andare in Europa servono le reti perché sono proprio le reti all'attivo che costruiscono i risultati. Il Torino visto domenica 21 aprile contro il Frosinone, in una partita davvero importante complice anche la sconfitta del Napoli a Empoli, è stato troppo brutto per essere vero. Sono emersi tutti i problemi in fase di costruzione che da tanto tempo affliggono la squadra granata. In fase di non possesso nulla da dire sul Torino di Juric, anzi soltanto applausi, ma la coperta si dimostra presto cortissima perché in fase di manovra i problemi sono plurimi. Il Frosinone li ha esaltati. Nel primo tempo il Torino è stato insufficiente per qualità tecnica e per concentrazione. Nella ripresa leggermente meglio, ma troppo poco per battere una squadra in leggera ripresa (quarto pareggio di fila per il Frosinone di Eusebio Di Francesco). Va dato atto a Di Francesco di aver interpretato meglio di Juric il triplo confronto stagionale. Sia all'andata sia al ritorno il Frosinone ha imposto lo 0 a 0 ai granata e a novembre ha addirittura eliminato il Toro dalla Coppa Italia, in quella che a tutti gli effetti è stata la miglior prestazione granata contro i ciociari in stagione.

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"Poche soluzioni alternative in attacco". Ma il problema c'è da inizio stagione

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Le scelte di Juric non hanno assolutamente pagato in una gara da "ora o mai più". Tenere in panchina Sanabria per spenderlo nel corso della ripresa non ha funzionato. Così come non ha convinto la decisione di schierare dal 1' Ilic, ancora molto lontano dalla forma giusta per sostenere una gara di Serie A da titolare. Partiamo dalla gestione dell'attacco. Premessa: Zapata non ha giocato la sua miglior partita da quando è approdato sotto la Mole. Però, Okereke e Sanabria non gli hanno dato una mano. "Devo dire che nel primo tempo Okereke poteva gestire meglio alcune situazioni, Sanabria è entrato in un momento di palle alte ed era difficile quando ci sono partite così. Magari dovremmo pensare a diverse situazioni per far male a questi avversari" ha dichiarato Paro, che è stato in panchina al posto dello squalifica Juric. Dire al 21 aprile che si deve pensare a diverse situazione per far male a un certo tipo di avversari dopo che per tutta la stagione il Toro ha palesato gli stessi problemi appare come un'uscita a vuoto. Inutile ribadire che tutti si sono accorti della prevedibilità della manovra granata soprattutto contro avversari che stanno dietro in classifica. Non aver ancora trovato soluzioni alternative è un assoluto demerito della gestione tecnica di Juric.

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Per Ilic 85 minuti: le alternative non mancavano

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L'altro grande tema riguarda Ilic. Paro ha cercato di giustificare la scelta con queste parole: "Non è stato solo Ilic, ma tutta la squadra. Era una partita che si giocava sull'inerzia, su chi vince un contrasto o una seconda palla. Si creano situazioni pericolose così. Tutta la squadra poteva muovere più veloce la palla e lui rientrava dopo tempo, è stato un bel banco di prova e la sua condizione andrà sicuramente migliorando". Tutto giusto, ma forse il match da vincere obbligatoriamente in casa contro il Frosinone non era quello giusto per mettere minutaggio nelle gambe del serbo. L'alternativa c'era: Tameze spostato in mediana, Lovato braccetto di destra al fianco di Buongiorno e Rodriguez, con Ilic pronto a subentrare nella ripresa. Invece, Ilic si è dovuto sobbarcare 85 minuti e per lunghi tratti è apparso laborioso e lento. Insomma, la scelta non ha assolutamente pagato i dividenti. Il mancato successo e la brutta prestazione contro il Frosinone sono stati anche figli di una cattiva gestione tecnica. Su una cosa si può essere certi: Di Francesco non ha rubato nulla, anzi nel primo tempo avrebbe meritato anche maggior fortuna.

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