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Juric con i cambi contiene il Bologna. E stavolta non toglie un ammonito

Juric con i cambi contiene il Bologna. E stavolta non toglie un ammonito - immagine 1
Seconda vittoria in quattro partite contro il collega, suo ex compagno ai tempi del Genoa, per il tecnico croato

Andrea Calderoni

Il Torino ha dominato in lungo e in largo il primo tempo (e questa non è una novità), poi ha sofferto il giusto nella ripresa e senza concedere nulla ha chiuso la gara con la porta inviolata e con tre punti in più in classifica. Questi ultimi due aspetti non erano invece scontati, considerando l'ammontare delle rimonte patite nei secondi tempi del Torino, segno che uno step in avanti è stato fatto, soprattutto se si considerano le parole di Ivan Juric della vigilia. Il tecnico aveva infatti dichiarato che il principale obiettivo del suo Torino era migliorare nei dettagli perché la sua squadra ha sempre subito troppo rispetto a quanto concesso. Sotto tanti punti di vista la gara di ieri sera, lunedì 7 marzo, contro un Bologna per lunghi tratti irriconoscibile è stata perciò importante. Il Bologna è stato brutto per demeriti suoi, ma anche per meriti del Torino, soprattutto nel primo tempo. L'aggressione e il ritmo alti tenuti dalla compagine granata non hanno lasciato fiato ai felsinei. Emblematico in tal senso il numero di seconde palle recuperate dal Torino nel corso della gara: i granata sono praticamente sempre arrivati prima, a testimonianza che la partita è stata affrontata con lo spirito giusto.

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La posizione di Buongiorno è azzeccata: prende la mezzala e mette in difficoltà il Bologna

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La seconda vittoria in carriera di Juric contro l'ex compagno Thiago Motta è stata dettata anche dalle scelte dell'allenatore croato. Il duo Buongiorno-Rodriguez sulla corsia di sinistra (il primo come braccetto, il secondo come laterale a tutta fascia) ha funzionato alla grande e la posizione di Buongiorno ha messo più di un grattacapo al Bologna ("Buongiorno doveva stare più alto per prendere la mezzala Moro" la spiegazione di Juric). La soluzione è piaciuta parecchio e, come già accaduto ad esempio con il Milan, l'elvetico nelle vesti originali di laterale si è fatto apprezzare. Altro punto a favore di Juric nell'undici iniziale è stato schierare nuovamente Karamoh, uno dei granata più in forma del momento. L'ex Parma l'ha confermato, non soltanto con il gol ma anche con una prestazione solida, esaltata da Juric con queste parole: "Ci dà una profondità che è più da punta centrale, abbiamo trovato un equilibrio" (LEGGI QUI). A tal proposito, per avere equilibrio ogni allenatore deve trovare le sue certezze, quelle imprescindibili; Juric ha una sua certezza in Linetty, il centrocampista che ha più minutaggio tra quelli granata a disposizione. Lo specchio della grande prestazione di Linetty è stata la corsa a tutto campo per pressare difensore e portiere del Bologna al 94' al fine di evitare un'ultima arrembante azione emiliana.

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Juric reagisce bene alla crescita del Bologna: i cambi arrivano al momento giusto

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Il Bologna è apparso scarico e vuoto nel primo tempo, poi come un diesel è cresciuto ma non ha mai dato l'impressione di poter punire i granata. Motta si è assunto le sue responsabilità e ha fatto i complimenti all'avversario. Ha detto una cosa interessante l'ex centrocampista: "Non avevamo le distanze giuste per pressare e recuperare la palla". Tutto questo si è tramutato in un bruttissimo primo tempo. Il Bologna ha cambiato passo con l'ingresso di Zirkzee, mentre il tecnico non ha pescato dalla panchina Arnautovic per motivazioni tecniche, il che un po' stona rispetto a quanto osservato sotto la Mole. Un Arnautovic, specie nel finale, poteva dare una soluzione in più. Se il Bologna è cresciuto come un diesel, va detto che Juric ha saputo contenerlo bene attraverso le sostituzioni che sono avvenute al momento giusto. Quando siamo entrati nell'ultimo quarto di gara il Bologna ha vissuto il suo miglior momento e Juric al 72' ha effettuato una tripla sostituzione: i due esterni fuori Singo e Rodriguez per Aina e Vojvoda e dentro anche Radonjic per Karamoh. Quest'ultimo inserimento è il più classico esempio di cosa significhi usare bastone e carota. Inserire Radonjic negli ultimi 20 minuti di una gara in bilico e delicata come quella di ieri sera dopo quanto accaduto all'Allianz Stadium non era scontato, Juric l'ha fatto e ha avuto ragione perché il serbo ha risposto bene. E anche il tecnico ha avuto un riscontro positivo: "Ci importava che iniziasse a sentire la partita e i momenti, questa sera è successo". Da sottolineare anche un'altra mossa giusta del tecnico granata. Buongiorno era ammonito ma non è stato sostituito, a differenza di quanto il tecnico granata è solito fare. Evidentemente Juric ha preferito tenere in campo il canterano per la sua importanza sulle palle alte e anche questo è stato decisivo nel finale.

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