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Nicola battuto da Cosmi: il tecnico del Torino avrebbe potuto rischiare di più

CROTONE, ITALY - MARCH 07: Head coach of Crotone Serse Cosmi salutes coach of Torino Davide NIcola during the Serie A match between FC Crotone  and Torino FC at Stadio Comunale Ezio Scida on March 07, 2021 in Crotone, Italy. (Photo by Maurizio Lagana/Getty Images)

Il Confronto / Nicola ha aspettato il nuovo vantaggio del Crotone prima di effettuare i primi cambi

Andrea Calderoni

"La prima sconfitta della gestione Davide Nicola è maturata contro il fanalino di coda del torneo dopo i dieci giorni più paradossali della stagione del Torino, sospesi tra Covid e rinvii. Partendo da questo aspetto, gli otto assenti tra le fila granata si sono fatti sentire e il Torino è tornato a dimostrare quella fragilità che era stata riposta in cantina contro Genoa e Cagliari. Troppe disattenzioni (quella di Ansaldi nell'episodio del rigore, ad esempio, pesa tantissimo ed è emblematica) che non possono essere commesse in una sfida salvezza da una squadra che lotta per non retrocedere. D'altronde il Crotone ha tirato ben 19 volte in un pomeriggio e questo qualcosa vorrà pur dire.

 CROTONE, ITALY - MARCH 07: Head coach of Torino Davide Nicola gestures during the Serie A match between FC Crotone and Torino FC at Stadio Comunale Ezio Scida on March 07, 2021 in Crotone, Italy. (Photo by Maurizio Lagana/Getty Images)

"DICHIARAZIONI -"Bisogna incassare la lezione". In conferenza stampa si è espresso con le seguenti parole Nicola. Il Crotone di Serse Cosmi ha fatto la partita che tutti alla vigilia si attendevano. Ha giocato con umiltà, rialzando la testa dopo Bergamo: baricentro medio a 47 metri, contro i 53.3 metri del Torino. Come preventivato, il Crotone ha anche concesso al Torino. La fortuna non ha baciato i granata, come in occasione della traversa di Bonazzoli, episodio indicato come cruciale e decisivo ai fini dell'andamento del match da Nicola e non solo. "Bisogna essere coscienti del fatto che le difficoltà, nella vita e nel campionato, ci sono. L’abilità deve essere quella di adattarsi in fretta; laddove non si riesce a prendere punti bisogna capire dove si è sbagliato e incassare la lezione”: ecco in sintesi cosa dovrà apprendere il Torino dal 4 a 2 patito in Calabria e dovrà apprenderlo velocemente perché il tempo stringe e la classifica è molto precaria.

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"MOSSE TATTICHE - Nell'analisi delle sostituzioni di Nicola partiamo dall'uomo più atteso, Sanabria. L'apporto del paraguaiano negli ultimi 25 minuti abbondanti è stato importante e lascia ben sperare per il futuro. Lui e Mandragora hanno dimostrato a Crotone perché potranno essere un valore aggiunto da qui alla fine nella durissima battaglia salvezza. Resta lecito chiedersi, tuttavia, se Nicola non avesse potuto osare un po' di più, magari non dall'inizio, ma forse appena dopo l'intervallo a pareggio raggiunto. In panchina erano presenti pochissimi giocatori utilizzabili ma c'erano un paio di alternative offensive (per Sanabria vale un discorso differente essendo alla prima gara dopo un lungo stop) come Gojak e Verdi che avrebbero potuto dare al Torino una conformazione un po' più sbilanciata verso l'attacco. Sarebbe stata una mossa, oltre che tattica, di carattere psicologico, ovvero un modo per trasmettere fiducia alla squadra in un momento in cui l'inerzia sembrava poter passare dalla parte del Torino. Nicola, invece, ha preferito insistere su un 3-5-2 classico fino al 65', cioè 10 minuti dopo il raddoppio di Simy. Solo a quel punto ha iniziato a mettere mano sulla propria squadra, inserendo Verdi al posto di Vojvoda. Gojak ha poi avuto a disposizione l'ultimo quarto d'ora scarso e ha sfiorato un grande gol. Ecco, col senno di poi forse Verdi o Gojak potevano essere osati già sull'1 a 1, contro una squadra che "vanta" la peggior difesa del campionato. Per riassumere,  il Torino ha impostato la partita per vincere, lo testimoniano i dati sulla supremazia territoriale o sul possesso palla. Questo atteggiamento meritevole forse avrebbe dovuto essere accompagnato da scelte più incisive dalla panchina.