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La congiunzione astrale

Editoriale / A Crotone una sconfitta preoccupante causata da tanti fattori. Ma il Torino è ancora padrone del proprio destino

Gianluca Sartori

Nel commentare la brutta partita persa dal Torino a Crotone bisogna mettere tutto sulla bilancia. A partire da almeno tre episodi da moviola molto dubbi (per usare un eufemismo) che tirano in ballo l’operato dell’arbitro Guida e del Var Nasca: difficile dare torto ai rilievi fatti dal presidente Cairo in merito. Poi c’è l’attenuante, bella corposa, del focolaio Covid: se ti fermano per una settimana e ti tolgono quattro titolarissimi, è impensabile non pagare dazio. Elegantemente non ne parla Nicola, a differenza di quanto avrebbero fatto moltissimi suoi colleghi (vero Simone Inzaghi?), ma se si vuol fare un’analisi completa questo fattore va tenuto in grande considerazione.

Poi però c’è molto su cui riflettere, in casa Toro, se basta all’incirca un minuto di gioco a far perdere completamente la testa ad una squadra che dimostra ancora una volta una desolante fragilità mentale. I granata sono scesi in campo per fare la partita e sembravano poterla fare propria, pur avendo regalato al Crotone (con Ansaldi e Zaza) il gol su rigore e la migliore occasione del primo tempo. Questo fino alla traversa di Bonazzoli: lì la partita è girata perché subito dopo la stessa fortuna il Crotone se l’è ritrovata dall’altra parte (tiraccio di Petriccione deviato sul palo, con palla che capita giusto sui piedi di Messias). Il doppio episodio negativo ha fatto smarrire la trebisonda alla squadra granata e il Crotone ha finito per segnare quattro gol (ne aveva fatti tre nelle precedenti sette gare!) e per tirare 19 volte verso la porta (mai ci era riuscito in questo campionato).

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Sembrava che Nicola fosse riuscito a dare un’impronta caratteriale a questo gruppo, ma a Crotone da questo punto di vista è arrivato un passo indietro. Un preoccupante passo indietro, perché ultimamente si stanno accatastando l’uno sull’altro le sfortune cosmiche: basta pensare al focolaio Covid che scoppia proprio all’indomani dello scontro diretto vinto a Cagliari. La congiunzione astrale insomma non sembra delle migliori, proprio per questo ci vorrà una grande forza mentale collettiva. Un fattore che manca e che i granata dovranno trovare al più presto: lecito dubitare che ciò possa accadere, specie dopo una batosta così dura da digerire. Ma il Torino, non va dimenticato, è ancora padrone del proprio destino, a due punti dalla quartultima e con due partite in meno.