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Parigini, dal vivaio all’addio: storia di un talento mai veramente sbocciato

La parabola / Il giocatore ha avuto una storia con il Torino lunga 15 anni, poi la situazione è precipitata sino alla rottura: "Mi fanno passare per infortunato"

Marco De Rito

"Il 31 gennaio 2020 ha sancito la fine di 15 anni al Torino per Vittorio Parigini. Il classe 1996 si è trasferito a titolo definitivo al Genoa, che a sua volta l'ha girato a titolo temporaneo alla Cremonese. Il giocatore nativo di Moncalieri, si può dire, è nato calcisticamente con la maglia granata cucita addosso: a 10 anni Silvano Benedetti notò le sue qualità e lo portò nel vivaio del Toro. In granata Parigini ha fatto tutta la trafila nel settore giovanile, fino ad arrivare alla Primavera nel 2013. L'allora tecnico Moreno Longo riconobbe subito le doti del classe 1996 e non si fece problemi a lanciarlo anche da "sotto leva".

"I PRESTITI E IL RITORNO - Poi subito in prestito per farsi le ossa, fin dai 17 anni di età, ma sempre con lo stesso obiettivo: tornare un giorno al Torino per fare la differenza. Prima Juve Stabia, poi Perugia, Chievo, Bari e Benevento. Diverse esperienze lontano da casa, fino all'estate 2018 quando Walter Mazzarri - convinto dall'ottimo ritiro di Bormio del classe '96 - decide di faro restare in prima squadra. E qualche chance in effetti arrivò: Parigini giocò complessivamente 18 partite, tutte nella stagione 2018-19, ma senza mai convincere appieno.

"L'ULTIMA STAGIONE - Poi un infortunio, il mercato e il cambio delle gerarchie che si tradusse nell'esclusione dalle rotazioni. E i numeri di questa prima metà di campionato non lasciano dubbi, con Parigini che non ha giocato nemmeno un minuto in granata, senza neppure essere convocato. Qualcosa allora si rompe e la situazione precipita fino alla rottura definitiva, nata dalla sua uscita polemica sui social. "Mi fanno passare per infortunato", scrisse Parigini a un tifoso che gli chiedeva come mai non giocasse più così spesso (leggi qui). Una frase che non piacque alla dirigenza e soprattutto a Mazzarri, con l'inevitabile decisione di dirsi addio.

"STORIA CONCLUSA - Quella appena raccontata è la parabola di uno dei migliori prodotti del settore giovanile degli ultimi anni. Non si pensava che la storia tra le due parti potesse finire in questo modo. Con il senno di poi però, senza nulla togliere alle doti del ragazzo, il rimpianto maggiore della società di Via dell'Arcivescovado è stato forse quello non averlo venduto prima. Come nelle sessioni di calciomercato del 2015 o 2016, quando i granata avrebbero potuto incassare qualche milione in più dalla sua cessione. Ora starà a Parigini dimostrare al Torino che sul suo conto qualcuno si è sbagliato.