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Parma-Torino 0-3, Giampaolo: “La squadra ha avuto dedizione. Izzo? Gran gol”

Redazione Toro News

 PARMA, ITALY - JANUARY 03: Andrea Belotti of Torino strides over Luigi Sepe of Parma as he collects the ball during the Serie A match between Parma Calcio and Torino FC at Stadio Ennio Tardini on January 03, 2021 in Parma, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

Nel primo tempo si sono viste difficoltà nelle ripartenze: "Quello è un aspetto che va migliorato. Quando dico che serve fare un passaggio in più, intendo proprio questo. Nell'intervallo ho detto alla squadra che il risultato non lo si ottiene difendendo, ma proponendo calcio. Il percorso è lungo, ma molto stimolante. Il gruppo lo vedo incuriosito e che vuole migliorare".

Sull'importanza del gruppo in vista delle prossime partite: "Il gruppo sarà determinante. Mai pensato che si possa vincere in 11. In settimana alleno 25 giocatori, non 11. In settimana devo essere credibile con tutti. Io tengo dentro tutti quelli che lo vogliono e quando c'è qualcuno border-line cerco di tirare dentro anche lui. Anche chi gioca solo 2 minuti può essere importante. Oggi alla squadra ho detto che lotterò fino all'ultimo dei miei giorni per far sì che il gruppo sia forte e vincente. Qualche segnale positivo ce l'ho. Lo respiro da una quindicina di giorni".

In conclusione Giampaolo parla della fase difensiva: "Quando una squadra come la nostra si aiuta, lavorando tutti insieme non è facile fargli gol. In passato qualcosa nelle sinergie non funzionava ed è quello che dobbiamo migliorare. La missione più che tecnico-tattica e psicologica: lavorare sullo spirito di gruppo, sul senso di appartenenza e lottare tutti per un obiettivo. Ma mi pare che la squadra sia sulla buona strada, a prescindere dal risultato di oggi. L’ho ribadito ai ragazzi anche oggi prima della partita. Io so che il risultato può condannarmi, ma non mi faccio mai influenzare perché io quando giudico vado oltre il risultato. Le cose a cui tengo molto sono gli atteggiamenti, l’appartenenza, cose che non si possono spiegare. Non serve che io ti dica “ti voglio bene”, lo devi percepire da solo in base ai miei atteggiamenti".

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