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Quei segnali da annata giusta: Torino, credici e punta in alto
Carattere, cinismo, colpi risolutori dei singoli, un pizzico di buona sorte. E la conferma di saper vincere anche quando non si gioca bene
Lo avevamo già espresso dopo la vittoria con il Crotone, lo confermiamo oggi: saper vincere quando non si è al massimo è la caratteristica principale delle grandi squadre e il Toro conferma di poter puntare in alto. I granata viaggiano col vento in poppa perchè hanno le soluzioni e la mentalità per vincere anche le partite più infide. Errori arbitrali a parte - perchè Chiffi ha sbagliato, verissimo, ma danneggiando entrambe le parti - si sottolinea come questo Torino abbia la capacità di far prendere la direzione voluta alle partite anche quando non riesce a esprimersi al massimo delle sue possibilità, per bravura dell'avversario (il Chievo di Maran, si sa, è maestro nel fare giocare male gli avversari) o per cali di alcuni uomini chiave (vedi Belotti e Ljajic).
"Il Torino degli ultimi giorni non è brillantissimo: non sempre le cose gireranno bene, e anche Mihajlovic conviene sul punto. Globalmente, contro il Chievo il risultato più giusto avrebbe dovuto essere il pareggio. Ma c'è la capacità di vincere anche e soprattutto quando gli avversari meriterebbero qualcosa di più. Questo può far pensare che possa essere l'annata del Toro. Perchè ci sono gli uomini con i colpi che fanno la differenza, c'è persino quel pizzico di buona sorte che mancava da un'eternità in quanto a decisioni arbitrali, soprattutto c'è una squadra che sa di avere le armi giuste per far prendere alle partite la piega desiderata in ogni situazione. Una consapevolezza nata dai risultati positivi ma che trova origine nella mentalità dell'allenatore, uno che sa quel che ci vuole per fare calcio ai massimi livelli e lo sta inculcando nelle menti dei giocatori.
Umili negli atteggiamenti, ma ambiziosi negli obiettivi: la classifica premia il Torino (venticinque punti a fine novembre, sotto la Mole, non si vedevano da un'eternità). I segnali sono quelli giusti, ora Benassi e compagni hanno da pedalare duro e coglierli al volo, a partire dal Pisa in Coppa Italia. Può essere l'annata del Toro, la convinzione c'è: ora c'è da assicurarsi che questa non diventi presunzione, ma da avere la fame di risultati e la voglia di stupire, ingredienti che dovranno supplire anche ai cali fisici e mentali che fisiologicamente il Torino vivrà nell'arco della stagione.
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