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Torino-Genoa è sfida per non retrocedere

L'Analisi di Gino Strippoli / Per i granata quella contro il grifone è partita senza appello

Gino Strippoli

"Nessuno avrebbe mai immaginato, a inizio stagione, che il Toro a questo punto del campionato avrebbe potuto trovarsi invischiato nella lotta per non retrocedere. Si poteva supporre che, dopo una campagna acquisti realizzata con il solo Verdi e quindi malamente condotta, i granata si sarebbero assestati intorno alla decima posizione, ma mai quint'ultimi a soli 5 punti dalla terz'ultima, il Lecce, e a 4 dalla quart'ultima, il Genoa. Un quasi dramma nel dramma per i tifosi granata, spettatori che avevano ben altre speranze di spettacolo.

"Se Torino-Genoa è una sfida per la salvezza molte sono le colpe da suddividere tra Società, in primis, giocatori e allenatori. Di certo non si può imputare a Moreno Longo l'attuale situazione. Il 'ragazzo' del Filadelfia ha avuto il coraggio di prendere una squadra già allo sfascio e sta cercando, pur con fatica, di portarla alla salvezza. Questo è il suo compito, non di certo quello di far vedere bel gioco o chissà quale tattica. I giocatori sono quelli che sono e sappiamo bene che se il Torino non avesse due campioni come Sirigu e Belotti a quest'ora sarebbe già stato condannato da tempo alla serie B. Pensando ai 'soli' 60 gol subiti in campionato dal portiere granata si fa in fretta a capire il male che attanaglia questo Toro: l’organico sopravvalutato dalla società granata. Si dirà "ma sono gli stessi della stagione scorsa dei record!" E' vero, ma è altrettanto vero che a volte le ciambelle non riescono con il buco ed allora è lì che si vedono i campioni e i veri valori.

"Torino-Genoa è una sfida senza ritorno per entrambe le compagini. Vincere è l'ordine che gli allenatori hanno dato per questa sera ai propri giocatori. La sconfitta contro l'Inter era preventivabile e non si deve nemmeno buttare quello che i granata hanno dato in campo in alcuni frangenti della partita, ma guai a ripetere i blackout difensivi visti in campo che, in soli 12 minuti, hanno tarpato le ali al Toro. Avere certe amnesie difensive contro il Genoa costerebbe davvero molto caro. La squadra di Davide Nicola sta attraversando un momento di ottima forma, e dopo la ripresa del campionato ha sempre dato battaglia in campo. L'ex giocatore granata, ora allenatore, da quando ha preso il Genoa gli ha ridato un gioco ma soprattutto la voglia di lottare fino all'ultimo secondo.

"Moreno Longo questa sera dovrà cercare di mettere in campo quei giocatori che dimostrino voglia di lottare ma soprattutto che diano garanzie di concentrazione. La possibilità di rivedere il tridente offensivo Verdi, Belotti, Zaza appare concreta, visti i risultati ottenuti contro il Brescia, a patto che il centrocampo tenga botta agli avversari. Che Rincon e Meitè facciano legna e che Ansaldi dia quella fantasia che solo lui e Verdi possono dare, visto che sono i soli ad avere qualità tecniche importanti. In difesa, data la partita contro l'Inter, ci sarà da scegliere tra l'insicuro Lyanco e il disastroso Izzo visto lunedì scorso. Il resto sarà affidato a Nkoulou e Bremer. Spiace dirlo ma è la partita più importante della stagione per i granata. Già, una partita per non retrocedere!

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