dai nostri inviati a Santa Cristina in Valgardena (Bz) Gianluca Sartori e Roberto Ugliono
LE VOCI
Torino, Lukic: “Noi dobbiamo stare zitti, allenarci e ascoltare Juric”
Nella seconda parte della conferenza stampa, Lukic si è soffermato anche su aspetti tattici del nuovo Toro targato Juric
Sasa Lukic, ieri, prima dell'allenamento pomeridiano è intervenuto in conferenza stampa per un'intervista con i media presenti. Nella prima parte (QUI per leggerla) aveva sottolineato come ormai senta il Torino come casa sua e del fatto che l'obiettivo suo e della squadra è quello di potersi riscattare dopo le difficoltà passate per poter dare ai tifosi uno spettacolo migliore.
Nella seconda parte si è concentrato su temi tattici, rivelando come lavora il Torino di Juric e cosa gli chieda l'allenatore.
Se pensi al momento in cui sei arrivato eri un ragazzino, ora sei maturato. In cosa pensi di essere migliorato di più?
“Sono arrivato qui che avevo 19 anni, ero un ragazzino, piano piano ho capito come è il calcio italiano. In Serbia il calcio è molto diverso. Qui è molto più difficile, è importante l’aspetto tattico e il livello è più alto. Dal primo giorno ho visto tante cose in cui dovevo migliorare. Innanzitutto lavorai in palestra, perché per rendere al meglio devo sentirmi bene fisicamente”.
Cosa pensi di avere nelle corde che puoi ancora dare al Toro?
“L’anno scorso sono partito bene facendo tre gol consecutivi, volevo fare una stagione tutta su quel livello ma alla fine non ce l’ho fatta. Sono molto dispiaciuto di non esserci riuscito. Io sto lavorando sempre al massimo, dal primo giorno sto pensando a fare bene ma penso anzitutto alla squadra, poi voglio uscire alla distanza. Sicuramente mi aspetto più gol e assist. Voglio fare bene”.
Cosa ha portato di nuovo Juric rispetto agli ultimi anni? Può essere l’allenatore giusto al momento giusto?
“Sì, è l’allenatore giusto al momento giusto. Ho sentito i miei compagni di nazionale che hanno avuto Juric a Verona e a Genova, mi hanno detto che è un grande allenatore. Dal primo giorno ha portato entusiasmo ed energia, ha messo subito la sua mano e le cose a posto. Ora noi dobbiamo stare zitti, allenarci e ascoltarlo. Ha una grande esperienza e dobbiamo seguirlo”.
Con Giampaolo avevi fatto bene da trequartista. Ora con Juric hai ricoperto ancora quel ruolo. Quali sono le differenze tra i due?
“Con Giampaolo ho fatto il trequartista ed ero più vicino alla porta. Oggi ci scambiamo molto i ruoli con Linetty, Baselli e gli altri. Juric ha detto da subito che attacchiamo tutti e difendiamo tutti. Quello che si vede è che attacchiamo tutti e difendiamo tutti ma in modo intelligente. Dobbiamo arrivare dentro l’area con più giocatori per fare gol”.
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