La corsa salvezza del Torino si inceppa contro una squadra più forte. La sconfitta incassata con il Napoli ha dato l'opportunità al Cagliari, vincitore in Sardegna contro la Roma, di raggiungere i granata a quota 31. Stessi punti anche per il Benevento, che, alle spalle della squadra di Semplici, è la prima delle tre in zona retrocessione. Nel faccia a faccia con i partenopei è emersa in maniera evidente la differenza di tasso tecnico tra le due contendenti e gli uomini di Gattuso avrebbero anche potuto portare a casa un risultato più ampio. Lo confermano anche i numeri del match.
IL TEMA
Torino-Napoli 0-2, le statistiche: risultato fin troppo stretto per i partenopei
I numeri dell'ultima sfida che ha visto impegnati gli uomini di Davide Nicola all'Olimpico Grande Torino contro i partenopei
CREAZIONE - Il divario per quantità di azioni d'attacco portate in direzione della porta avversaria è significativo: secondo i dati della Lega Serie A, il Napoli ha prodotto ben 39 azioni offensive, mentre i granata 29. Lo stesso può dirsi per quanto riguarda il numero dei tiri totali. I partenopei hanno calciato 25 volte, centranto lo specchio in 10 occasioni. A differenza degli uomini di Nicola, che hanno effettuato 15 conclusioni, di cui 6 indirizzate tra i pali azzurri. Il numero più importante è però quello riguardante le occasioni da gol. In ben 12 circostanze la squadra di Gattuso è risultata pericolosa, Belotti e compagni invece solo in 2 situazioni. Insomma, in campo la differenza tra le due squadre si è notata anche se il Torino ha provato ad onorare la partita. Ciò si evince, per esempio, dal numero di falli commessi da entrambe le squadre - 15 granata e 16 azzurri - spesso e volentieri utilizzati come ultima risorsa per bloccare l'azione avversaria.
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QUALITA' - Nonostante Torino e Napoli si siano spartite equamente il possesso del pallone (50% a testa) appare chiaro che Insigne e compagni abbiano saputo gestirlo in maniera migliore. Il risultato, maturato nel primo quarto d'ora di gioco grazie alle reti di Bakayoko e Osimehn, entrambe da fuori area - grazie alle quali il Napoli è diventato il quarto club capace di realizzare almeno 20 reti da fuori area in una singola Serie A dal 2004/05, dopo Juventus, Milan e Atalanta - avrebbe dunque potuto essere più largo, e solamente la buona prestazione di Sirigu, insieme a due pali, ha impedito agli azzurri di dilagare.
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