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Torino, Vanja a tutto campo: “Se fossi un attaccante sarei il nuovo Ibra”

Redazione Toro News

Che rapporto hai coi tuoi genitori?

“Bellissimo, come normale. Quando è normale sia io che Sergej andiamo in Serbia a trovarli”.

Com'è crescere in una famiglia che mette lo sport al primo posto? 

"Bello, quando siamo a tavola a mangiare parliamo solo di sport. Lo sport è la cosa più bella secondo me. Per mia mamma anche lo studio era al primo posto. Anche quando ho firmato per il Manchester United e non avevo voglia di andare a scuola, non c'erano discussioni: si andava e basta. Ora pensandoci le dico grazie, ma al momento proprio non volevo andare a scuola. Odiavo la matematica. Le poche materie che mi piacevano le facevo volentieri, tutte le altre no. Non mi divertivo ad andare a scuola. Mi piacevano invece storia, geografia, ginnastica. Almeno nello sport ero bravo (ride)"

Avete un rapporto bellissimo con Sergej. Com'è la competizione?

"Per me è normale andare d'accordo, siamo fratelli e siamo sempre insieme. Come competizione, io darei di tutto per vincere tutte le partite contro di lui. Abbiamo due anni di differenza, non sembra ma sono il più giovane. Siamo cresciuti insieme" 

Com'è giocare insieme in Nazionale?

"Siamo abituati, abbiamo giocato cinque anni insieme nelle Nazionali giovanili. Abbiamo già fatto tante partite insieme"

Avete iniziato a giocare a calcio con il papà?

"Sì, giocavamo in casa e fuori, dappertutto, mamma odiava quando giocavamo in casa. Dal primo secondo abbiamo iniziato con il calcio"

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