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Torino, Vanja a tutto campo: “Se fossi un attaccante sarei il nuovo Ibra”

Redazione Toro News

Hai trovato tanti allenatori che ritengono importante la tua bravura coi piedi?

“Adesso nel calcio è diventato normale che un portiere debba giocare con i piedi, nel futuro tutti gli allenatori cercheranno portieri così”.

Tu ti rendi disponibile per giocare con i piedi e uscire di testa…

“Vorrei giocare almeno una partita fuori dalla porta, per vedere come va…”

Bisogna essere un po’ matti per fare i portieri?

“Non lo so, dovete dirlo voi… Secondo me io sono un ragazzo normale… Forse sì, bisogna essere pazzi. Se qualcuno tira forte e mi prende in testa, io sono comunque felice perché è una parata”.

Se non avessi fatto il calciatore, che cosa avresti fatto?

“L’avvocato. Mi piace come lavoro, penso che sia interessante. Da quando ero bambino ci pensavo. Poi sinceramente non più”.

Avresti potuto scegliere un altro sport oltre al calcio?

Ero molto vicino al basket. Sinceramente sono portato per tutti gli sport (sorridendo). Ma alla fine ho scelto il calcio”.

Ma non hai mai amato molto correre…

Sì, sono pigro, a 12 anni sono finito in porta. Prima ero attaccante. Ero fortissimo, giuro… Fossi rimasto in quel ruolo, ora sarei il nuovo Ibra!

Ibrahimovic ti piace perché?

Da piccolo mi piaceva solo per come giocava, poi crescendo ho capito che ha anche un carattere importante”.

Chi è il più bravo nel Toro a giocare a basket?

“A parte me? Stjepan, il nostro prof. Lui è bravo…”

Cosa fate dopo una partita per tirarvi su di morale?

“Si guardano i clip divertenti della partita, ci prendiamo in giro tutti quanti”.

E se una partita non va bene come reagisci?

“Sono incazzato per due-tre giorni, poi lascio stare e mi concentro su quella successiva”.

Durante gli allenamenti ci sono momenti in cui si scherza, si sente musica?

“Meglio che non canta nessuno vedendo come cantano i ragazzi, ma la musica l’ascoltiamo. In campo dobbiamo essere seri e fare quello che chiede il mister, ma alla fine devi trovare un modo per divertirti. Con il nostro mister ci alleniamo tanto e a volte quasi svieni in campo, quindi devi anche trovare il modo di sorridere”.

Tu cosa riesci a trasmettere ai compagni?

“Qualche risata. Nello spogliatoio è importante”.

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