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Torino, Vanja a tutto campo: “Se fossi un attaccante sarei il nuovo Ibra”

Redazione Toro News

Sei nato in Spagna, perché tuo papà giocava lì. Per questo hai il doppio cognome, a differenza di quanto si usa in Serbia?

"Sì, sia io che Sergej siamo nati in Spagna. Abbiamo il doppio cognome perché lì si usa così, quando un bambino nasce prende sia il cognome del padre che quello della padre. Siamo rimasti lì quattro anni, poi un anno in Portogallo, dopo cinque anni in Austria e infine siamo tornati in Serbia"

Hai qualche ricordo di quei paesi?

"Non molto perché ero piccolo, dell'Austria qualcosa in più perché avevo 7 anni quando sono arrivato"

La Spagna è ancora per te però il paese migliore in cui vivere?

"Sì, per la gente e per il clima. Secondo me ci sono molte città bellissime in Spagna"

Tra i ricordi più belli ci sarà il Mondiale in Nuova Zelanda con la Nazionale Under 20...

"Sicuramente, vincere quel Mondiale è stata per me la cosa più bella che mi sia successa. Più bella solo la nascita di mia sorella, poi il Mondiale (ride)"

C'è un'esperienza tra quelle che hai vissuto che ti ha segnato di più?

"Tantissimi momenti ricordo spesso, anche con le foto. Sono andato a giocare al Manchester che arrivavo dal Vojvodina in Serbia, era un passo troppo grande per me e soffrivo un po'. Ma allenarsi con quelle superstar è stato importante e sono cresciuto tantissimo"

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