Cantiere aperto. Il Torino di Giampaolo si affaccia alla nuova Serie A con una sconfitta: nessun allarmismo, certo, ma dal match del Franchi è emersa la netta sensazione che questo Torino sia ancora molto lontano dalla completezza. Un po’ per motivi atletici - come affermato dallo stesso Giampaolo nel post partita, dopo il 60’ la “birra” è venuta a mancare - ma anche per motivi tecnico-tattici che affondano le proprie radici in un mercato che al momento non ha ancora portato tutti gli innesti che servivano.
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Toro, difficoltà a centrocampo e in attacco: a Giampaolo serve una mano dal mercato
Toro News / Rincon non convince appieno, in attacco Zaza delude. Al di là delle dichiarazioni, dal mercato manca ancora qualcosa
NECESSITÀ — Due, in particolare, i ruoli in cui il Torino è parso carente: il regista e la spalla di Belotti. Due elementi chiave per il tipo di gioco di Giampaolo che, al di là delle dichiarazioni di facciata, non disdegnerebbe l’ipotesi di avere a disposizione un regista con determinate caratteristiche tecniche e un’alternativa a Zaza di maggiore qualità. Se da un lato l’ex mister di Milan e Sampdoria non mente quando parla dell’applicazione e della disponibilità di Rincon, ci sono altresì da ammettere i limiti de El General in fase di impostazione. Quel che serve al Torino a centrocampo non è solo il classico “cervello”, bensì un giocatore in grado di dare un contributo in entrambe le fasi. Caratteristiche che, guarda caso, rispecchiano l’identikit del giocatore che era ed è tutt’ora la prima scelta di Giampaolo: Lucas Torreira.
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IN ATTACCO — Ma la vera, grande lacuna emersa dal match contro la Fiorentina è quella che riguarda il reparto offensivo. Al Franchi si è palesata infatti l’assoluta assenza di una spalla idonea per Belotti. Quel che occorre oggi dal mercato è un giocatore tecnico, che possa fare da spalla al Gallo, e non un finalizzatore puro come Zaza. L’ex attaccante di Valencia e Sassuolo ha palesato ancora una volta tutti i limiti già visti lo scorso anno: una scarsa propensione allo sviluppo della manovra offensiva e poca lucidità nei momenti chiave del match. L’esempio più fulgido è il contropiede fatto partire nel primo tempo quando, dopo un buon break su Ribery, Zaza ha sprecato un tre contro uno a proprio favore sbagliando in maniera goffa l’ultimo passaggio per Belotti. Nessuna bocciatura definitiva, sia chiaro, ma soltanto la netta sensazione che almeno in questi due ruoli dal mercato serva ancora qualcosa.
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