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Controcorrente

Torino-Monza: la panchina corta dei granata è la vera spiegazione del pareggio

Torino-Monza: la panchina corta dei granata è la vera spiegazione del pareggio - immagine 1
Controcorrente di Gino Strippoli - 60 minuti di bel Toro poi i cambi di qualità del Monza cambiano la partita
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

Il pareggio tra Torino e Monza è il risultato alla fine dei 99 minuti di gioco complessivi  più giusto che possa esserci, sia per le occasioni da gol create durante la partita da ambo le parti sia per i due bellissimi gol.

Nulla da eccepire o meglio forse qualcosa da sottolineare  in favore della squadra granata ci sarebbe, ovvero un arbitraggio a dir poco maldestro. Troppe decisioni su alcuni falli non dati  al Torino son sembrati  in realtà molto evidenti. Il signor Zufferli di Udine è sembrato spesso impreciso e molti sono i dubbi sul possibile rigore non dato su un fallo su Ricci. Inoltre il tempo di recupero dato alla fine del secondo tempo, i soli 4 minuti non danno la giusta visione dei minuti in partita persi visto che oltre alle varie sostituzioni si è perso molto tempo con il Var per la questione del rigore.

Diciamo subito che queste sono le giuste scusanti che si vogliono trovare al pareggio del Torino ma non bastano però a sollevare la mancata vittoria in casa dei ragazzi di Juric. In effetti Buongiorno e compagni hanno per ben 60 minuti condotto la partita sfiorando più volte la rete soprattutto nel primo tempo trovando un valico insuperabile in Di Gregorio eccellente giovane portiere. Il numero uno brianzolo ha più volte salvato la rete con respinte prodigiose anche se nulla ha poi potuto sulla bella rete di Sanabria. E fin qui si può dire che il Torino meritava la vittoria, anche se il Monza aveva portato molti pericoli nella difesa del Toro con tiri precisi sventati da un attento e bravo Milinkovic-Savic, che ha più volte salvato il risultato.

Ma poi, nel Toro c’è sempre quel “ma poi”, un po' come è successo con l’Atalanta la differenza l’ha fatta la panchina e i cambi a disposizione delle due squadre. Infatti con l’entrata dei tre titolari, che per tutto il primo tempo avevano scaldato la partita, Petagna, Caprari e Rovella il vento del gol è cambiato è il Toro ha iniziato a subire la velocità e la qualità degli avversari.

Con Sanabria, Miranchuk e Vlasic stanchi Juric giustamente ha iniziato la girandola dei cambi facendo entrare Seck,  Karamoh e Linetty e la differenza si è fatta subito sentire in negativo. Il pareggio d'altronde è nato proprio da una bella azione del Monza con palla ben difesa al limite dell’area da Petagna e smistata per l’accorrente Caprari che con un bel tiro ha gonfiato la rete difesa sin lì bene da Vanja.

Davvero un peccato perché il Toro ha giocato un'ottima partita, muovendosi bene, con belle triangolazioni, belle aperture, contrasti vinti e una difesa che ha retto bene lasciando agli avversari qualche ripartenza sino a quando il Monza non ha calato i suoi tre assi.

Pareggiare una partita in cui tra i granata non ci sono insufficienze ma solo belle prestazioni da parte di tutti i giocatori brucia molto. E’ chiaro che ci sono gli avversari ed il Monza esprime un bel calcio fresco e imprevedibile, ma sembra proprio che a questo Toro manchi ancora quella qualità nell’intero organico capace di cambiare le partite come invece ha fatto il Monza.

Un bel plauso va sicuramente a Sanabria al suo 11° gol in campionato, eguagliando il suo record nel campionato spagnolo. Eccellente Buongiorno sia in fase difensiva che anche nella ricerca del gol. Ilic e Ricci hanno fatto la loro parte e hanno sbagliato nulla. Milinkovic-Savic si è reso protagonista di belle parate di cui almeno due decisive, e poi tutti gli altri, nessuno ha fatto gravi errori, tutti sopra la sufficienza, già ed è questo che fa più male di questo punticino che quasi annienta le speranze dell’8° posto da raggiungere a fine campionato.

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