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Toro, Edera convince a metà: tanto sacrificio, ma un solo guizzo

MILAN, ITALY - FEBRUARY 17:  Theo Hernandez (R) of AC Milan competes for the ball withSimone Edera (L) of Torino FC during the Serie A match between AC Milan and Torino FC at Stadio Giuseppe Meazza on February 17, 2020 in Milan, Italy.  (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

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Nicolò Muggianu

Era la chance della stagione per Simone Edera. Esordio stagionale dal primo minuto per l'ex Primavera, che con un Verdi in tribuna per la febbre dei giorni scorsi e con Zaza e Millico non al 100% era chiamato a dimostrare di poter stare in questo Toro. Missione compiuta soltanto a metà dal classe 1997, che nel pre-partita aveva ricevuto la benedizione del ds Massimo Bava: “Edera deve cogliere l’attimo - aveva dichiarato a Sky l'uomo-mercato del Torino (LEGGI QUI) - ci aspettiamo che dimostri di essere all’altezza, noi ci crediamo”.

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LA PARTITA - Un'ottima occasione per mettersi in mostra, in uno dei palcoscenici più blasonati d'Italia: San Siro, la "Scala del Calcio". Edera però le premesse le ha attese soltanto in parte: una prestazione di grande volontà la sua, di grande grinta ma con pochi guizzi di qualità nella metà campo avversaria. Proprio quei guizzi che avrebbe voluto vedere Moreno Longo, suo mentore ai tempi della Primavera. Ad onor del vero però, c'è lo zampino di Edera su quella che di fatto resta la migliore (l'unica) occasione da gol costruita dal Torino. Siamo circa al quarto d’ora di gioco, quando il classe '97 libera De Silvestri sul fondo con una bella giocata. La palla arriva poi a Berenguer, che però spreca tutto da ottima posizione.

OCCASIONE - Una prestazione tutto sommato sufficiente la sua, anche se offensivamente parlando ci si poteva probabilmente aspettare qualcosa in più. Sessantaquattro minuti che sicuramente hanno messo in evidenza la grande forza di volontà di Edera, ma che difficilmente da soli gli consentiranno di risalire le gerarchie quando Verdi, Zaza e Millico torneranno al top della condizione. Ora non resta che tornare a lavorare, ponendosi come obiettivo quello di costruirsi altre opportunità di "cogliere l'attimo".

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